Non sono nemmeno cento i chilometri che separano Baghdad da Falluja. Troppo pochi perché le forze irachene possano dimenticarsi che la città è da tempo nelle mani degli uomini del sedicente Stato islamico, da ben prima che i jihadisti iniziassero la loro grande avanzata nel 2014.
La città che fu teatro di una sanguinosa battaglia durante la guerra d'Iraq è con tutta probabilità il prossimo obiettivo delle milizie sciite che affiancano gli uomini di Baghdad. Una campagna che si affiancherebbe a quella per riconquistare Ramadi, che da due mesi è nelle mani dei jihadisti.
Da tempo gli iracheni hanno annunciato un'operazione per riprendere il controllo di Ramadi, capitale della regione dell'Anbar, a maggioranza sunnita. Finora comunque non sono stati troppi i passi in avanti concreti. E se anche gli Stati Uniti concordano sulla necessità di riprendere il controllo della situazione, i giorni passano senza che l'Isis sia costretto ad arretrare su quel fronte.
Negli ultimi giorni le forze paramilitari a maggioranza sciita hanno aperto il fuoco d'artiglieria contro Falluja, meno impegnati sul fronte di Ramadi, dove si temono problemi confessionali con la popolazione sunnita. Il leader delle milizie Asaib Ahl al-Haq ha annunciato che la prossima grande battaglia sarà lì, nella città che dal 2013 è nelle mani dei jihadisti.
I piani per riprendere Falluja sembrano per ora piuttosto fumosi, ma c'è chi è disposto a un maggiore ottimismo.
Parlando con Suadad al-Salhy, giornalista di Middle East Eye, Mohammed al-Shimari, comandante militare legato alle milizie Badr, ha detto di sperare di "pregare per l'Eid al-Fitr (la festa che chiude il mese di Ramadan ndr) a Falluja". Dovrà fare in fretta: il mese del digiuno si chiude il 17 luglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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