"Ci sarà un'offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. Libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città". È notte fonda quando Ramzan Kadyrov, comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina al fianco dei russi, ha lanciato questa minaccia, pubblicando un video sul suo canale Telegram.
Il messaggio di Kadyrov
Nelle ultime settimane, va detto, Kadyrov ha per lo più utilizzato l'arma del bluff. Aveva dichiarato di trovarsi a Kiev, pronto a conquistare la capitale, e invece si trovava in Georgia. In un altro video sosteneva di trovarsi a Mariupol, ripreso nell’atto di pregare nei pressi di un distributore RosNeft; solo che non ci sono distributori simili in Ucraina. E ancora: un altro filmato mostrava il "macellaio" ceceno abbracciare il generale Andrei Mordvichev; peccato che quest'ultimo fosse caduto in battaglia una decina di giorni prima.
Adesso Kadyrov ha lanciato una nuova minaccia. Il suo messaggio è chiaro: la Russia lancerà un'offensiva su Mariupol (ma non era già stata conquistata da Mosca?), e quindi su Luhansk e Donetsk, nel Donbass. A quel punto i russi tornerebbero a puntare dritti verso nord, verso Kiev. Impossibile soppesare le parole del leader ceceno. La sensazione è che si tratti di propaganda pura, di un monito per spaventare la resistenza ucraina. Che, tuttavia, dovrebbe ormai aver capito come funziona il giochino del temibile ceceno.
Ramzan #Kadyrov says he received an order from #Putin to conquer first of all the regions of #Donetsk and #Luhansk and after that #Kyiv and all the other cities. pic.twitter.com/EbH2YxkwaX
— NEXTA (@nexta_tv) April 11, 2022
La settimana decisiva?
Nella notte è tornato a parlare anche Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha diffuso un messaggio nel quale ha sostanzialmente messo in guardia l'Ucraina su quella che potrebbe essere la settimana "cruciale" per l'esito della guerra. "Le truppe russe si stanno predisponendo per operazioni militari su larga scala nell'Est del nostro Paese", ha spiegato Zelensky, accusando nuovamente la Russia di bypassare le proprie responsabilità sui crimini di guerra. "Quando non si ha il coraggio di ammettere i propri errori, di chiedere scusa, ci si trasforma in mostri. E se il mondo li ignora, allora i mostri decidono che è il mondo a doversi adattare a loro. Bene, l'Ucraina fermerà tutto questo. Verrà il giorno in cui dovranno ammettere tutto", ha aggiunto.
Dal punto di vista militare, l'Institute for the Study of War ha acceso i riflettori su Mariupol, affermando che la città sarebbe spaccata in due quadranti. Nelle ultime 24 ore i russi avrebbero conquistato nuovo territorio, riuscendo a dividere in due il centro portuale assediato ormai da settimane. I restanti difensori ucraini - si stima circa 3.000 combattenti - si trovano nel porto principale a sud-ovest e nell'acciaieria Azovstal a est.
Risveglio movimentato, intanto, per gran parte dell'Ucraina. Oltre che nelle principali città del sud e dell'est del Paese, intorno alle 4:30 locali le sirene che segnalano possibili attacchi aerei hanno cominciato a suonare su quasi tutto il territorio. Nello specifico, l'allarme è scattato nelle regioni di Kiev, Leopoli, Dnipro, Termopil, Volyn, Zakarpattia, Chernivtsi, Rivne, Ivano Frankivsk, Khmelnytsky, Kirovohrad, Cherkasy, Zhytomyr, Vinnytsia e Sumy.
Nel frattempo lo Stato Maggiore dell'esercito ucraino non ha usato mezzi termini. "È possibile che le forze armate russe svolgano azioni provocatorie sul territorio della Transnistria", si legge nel loro report quotidiano.
"Probabilmente nei prossimi giorni i russi, che stanno creando un gruppo offensivo di truppe, cercheranno di riprendere l'offensiva nella direzione di Slobozhansky, vicino a Kharkiv", hanno aggiunto i vertici militari di Kiev.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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