“Allo stato attuale, continuare con i raid aerei ha poco senso. O meglio, non è più la sola cosa da fare. Il prossimo intervento, che sarebbe anche il più responsabile, è quello di soddisfare le esigenze della Coalizione con l’invio di truppe combattenti”. È quanto ha dichiarato Harjit Sajjan, Ministro della Difesa del Canada, durante un intervento sulla CBC. Una dichiarazione che avrebbe deluso parte dei paesi membri della Coalizione a guida Usa contro lo Stato islamico. Il Canada, infatti, ha già annunciato l’intenzione di ritirare entro pochi mesi i cacciabombardieri attualmente impegnati nella Regione. La riflessione di Sajjan (inconcepibile un dispiegamento canadese senza l’appoggio degli USA), conferma la nuova strategia dello Stato islamico.
Le truppe del califfato, a differenza di quanto avveniva nelle prime fasi della guerra, non combattono più a cielo aperto, ma hanno attuato delle nuove contromisure per ridurre al minimo l’efficacia dei raid.
Fin dal 2014, il Canada ha schierato 70 operatori delle forze speciali per addestrare i curdi nel Kurdistan iracheno. Il nuovo primo ministro, Justin Trudeau, ha già confermato che gli F-18 canadesi saranno ritirati dal conflitto entro il prossimo 31 marzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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