Missili su Kiev. Perché ora la città è al gelo

Un frammento è caduto nei pressi della principale stazione ferroviaria, dove ha distrutto una grande centrale termica. Gran parte di Kiev potrebbe andare incontro a seri problemi di riscaldamento

Missili su Kiev. Perché ora la città è al gelo

Un missile russo che aveva come obiettivo il ministero della Difesa ucraino, a Kiev, è stato abbattuto dall'antiaerea. Un frammento è caduto nei pressi della principale stazione ferroviaria della capitale, dove ha distrutto una grande centrale termica. Gran parte della capitale ucraina, adesso, potrebbe andare incontro a seri problemi di riscaldamento. È questo l'ultimo incubo dei civili, travolti da continue piogge di bombe, a corto di cibo e letteralmente assediati dalle forze nemiche.

Kiev al gelo

Il termometro segna intorno agli zero gradi. Nei prossimi giorni le temperature dovrebbero abbassarsi ulteriormente, toccando anche i – 4 e i – 8 gradi. Il resoconto di quanto avvenuto presso l'area della stazione è stato realizzato da Anton Gerashchenko, consigliere capo del Ministero dell'Interno ucraino. Attraverso il suo canale Telegram, Gerashchenko ha usato parole emblematiche: "Vogliono congelare Kiev. Una parte di Kiev potrebbe essere lasciata senza riscaldamento".

Non conosciamo con esattezza l'entità del danno, ma pare che molti quartieri di Kiev dovranno fare a meno del riscaldamento. Secondo quanto riportato dalla Reuters, un testimone ha dichiarato di aver sentito un'enorme esplosione che ha scosso il suolo. Le autorità hanno spiegato che migliaia di persone sono state evacuate dalla zona interessata. A quanto pare l'infrastruttura della stazione ha resistito e si segnalano solo lievi danni. La circolazione dei treni, seppur con un'efficienza limitata alle condizioni del momento, prosegue.

Attesa snervante

In attesa che i negoziati tra le parti possano portare a una svolta, l'Ucraina affronta l'ennesima notte di paura. Tra sirene, esplosioni e bombe, la città è immersa in un clima surreale. A Kiev le misure di sicurezza si sono intensificate e le forze ucraine presidiano ogni angolo. L'obiettivo è quello di resistere all'invasione russa e neutralizzare eventuali sabotatori penetrati in città. L'ansia è snervante per due ragioni.

Non solo c'è il timore che i russi possano entrare in città da un momento all'altro, ma c'è anche forte preoccupazione per l'esito dei suddetti negoziati. Porteranno a qualcosa? Difficile dirlo con certezza. Le delegazioni russe e ucraine hanno dimostrato, durante il primo round di colloqui, di essere ancora piuttosto distanti. In ogni caso, i colloqui con la Russia ci saranno ma non nella foresta Belovezhskaya Pushcha. Lo ha riferito un membro della delegazione ucraina, secondo quanto riporta la Tass che non indica un altra sede per l'incontro. Ricordiamo che la foresta, in Bielorussia, al confine con la Polonia, era stata indicata dai media locali come la zone nella quale si sarebbero dovuti tenere i prossimi colloqui.

Nel frattempo, un convoglio militare russo lungo oltre 50 chilometri punta dritto verso la capitale. Il Pentagono ritiene tuttavia che le forze di Mosca sembrano essere in stallo alle porte di Kiev, in parte a causa della resistenza ucraina, in parte probabilmente a causa della carenza di cibo, carburante e pezzi di ricambio."Riteniamo che il convoglio sia bloccato. Non si stanno muovendo, non cè assolutamente modo di pensare che abbiano risolto i loro problemi. Hanno problemi e stanno cercando di superarli.

Ma la nostra valutazione oggi è che continuano a essere tormentati da questi problemi logistici e di sostegno", ha spiegato una fonte Usa anonima, aggiungendo che il Pentagono ha avvertito problemi di morale nelle truppe russe.

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