"Una scia nel cielo e poi la morte in acqua": quelle strane teorie sul volo Twa 800

A luglio 1996 si verificò il secondo più grave incidente aereo degli Stati Uniti, rimasto ancora oggi un mistero. Il volo Trans World Airlines diretto a Roma esplose dopo soli 12 minuti di volo, causando la morte di 230 persone

Screen Cbs Mornings via YouTube
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Sono circa le 20.20 del 17 luglio 1996, quando dall’aeroporto John Fitzgerald Kennedy di New York decolla il volo Trans World Airlines 800 diretto a Roma con scalo a Parigi. Ma, 12 minuti dopo il decollo, l’aereo esplode inspiegabilmente e precipita nell’Oceano Atlantico, causando la morte delle 230 persone a bordo. L’incidente del volo Twa 800 è il secondo più grave mai accaduto negli Stati Uniti e ha dato vita all'indagine più complessa e costosa nella storia dei disastri aerei americani.

L’incidente

Il giorno della tragedia, il Boeing 747-131 della compagnia aerea Trans World Airlines in partenza per Roma era arrivato a New York da Atene alle 16.38. L’aereo sarebbe dovuto partire alle 19, ma a causa di un guasto a terra e di un problema con il bagaglio di uno dei passeggeri, decollò circa venti minuti dopo le 20. Al momento della partenza è già sera, ma la visibilità è buona. Alle 20.25 il Twa 800 è autorizzato a salire a 21.000 piedi dalla torre di controllo di Boston, ma alle 20.30 il velivolo scompare dai radar, mentre si trova a circa 13.700 piedi. Un Black Hawk della Guardia Nazionale che sta effettuando un’esercitazione nei pressi di Long Island, affiancato da un elicottero, lancia un Mayday. Più tardi l’equipaggio dei due mezzi dichiarerà di aver visto dei bagliori in cielo e dei frammenti infuocati cadere in acqua.

Quando i mezzi della Guardia Nazionale arrivano sul posto, una pioggia di detriti si sta riversando in mare e parte della fusoliera dell’aereo è in fiamme. Furono tanti i testimoni della tremenda esplosione del volo Twa 800. Un 767 Ansett riferisce di aver assistito a due esplosioni mentre era in volo, confermando quanto affermato dall’equipaggio dei velivoli della Guardia Nazionale. La stessa cosa dichiarò il comandante di un Boeing 737 della Eastwind Airlines, che riferì alla torre di controllo di Boston: “Abbiamo visto qualcosa esplodere davanti a noi... circa 16.000 piedi [4.900 m], poi è caduto in acqua".

Le indagini

Alle 20.50 circa la National Transportation Safety Board fu avvertita dell’incidente e una squadra investigativa fu inviata sul posto la mattina seguente, coadiuvata dall'Fbi. I molti testimoni che assistettero all’esplosione del Twa affermarono di aver notato una “striscia luminosa ascendente" dirigersi dal basso verso l’alto, appena prima dell’esplosione. Quanto riferito dai testimoni allarmò gli inquirenti, che iniziarono a indagare su un possibile attacco terroristico. A spaventare l’Fbi fu un episodio che si verificò pochi giorni prima del disastro, durante le Olimpiadi di Atlanta. Un ordigno posto sotto il palco in cui si sarebbe dovuto tenere un concerto causò 2 morti e 111 feriti. Il colpevole non venne trovato fino a ottobre, cosa che portò gli inquirenti a sospettare che il volo della Trans World Airlines potesse essere stato al centro di un altro episodio di matrice terroristica.

Stando alle scatole nere, l’aeroplano decollò e iniziò la salita in modo regolare, ma intorno alle 20.30 le scatole nere smisero di registrare e non si seppe più nulla di ciò che accadde a bordo. Negli ultimi secondi di registrazione si udirono i tipici rumori di un velivolo che stava subendo una rottura in volo. Questo fatto, unito alle testimonianze, fece propendere gli investigatori per un cedimento strutturale o un’esplosione.

L'Ntsb analizzò per quattro lunghi anni tutte le ipotesi, come un cedimento strutturale causato da un “affaticamento del metallo”, una probabile corrosione o un guasto meccanico. La seconda ipotesi che presero in considerazione fu quella di una bomba o un missile, che potrebbe aver colpito il velivolo. Ma, nonostante il controllo dei dati registrati dal radar di lungo raggio dell'aeroporto rivelò diverse presenze vicine al velivolo al momento dell’incidente, fu stabilito che nessuno di questi mezzi incrociò il Boeing della Twa. Il 23 agosto 2000, quattro anni più tardi, la causa dell’incidente che uccise le 230 persone a bordo del Jumbo della Trans World Airlines fu imputata all’esplosione dei vapori di carburante in un serbatoio, probabilmente a causa di un corto circuito.

Le teorie cospirative e la fine delle indagini

Il rapporto conclusivo dell' Ntsb fu però contestato da alcuni sostenitori della pista terroristica. Inizialmente questa tesi fu alimentata anche dai media, che nei mesi successivi alla tragedia riportarono le testimonianze delle centinaia di persone, che da terra o da velivoli attigui, avrebbero visto la famosa scia luminosa partire da terra verso il velivolo e colpirlo. La teoria di una bomba venne presa in considerazione anche dagli inquirenti dell’Fbi, ma l’Ntsb smontò la teoria, sostenendo che le testimonianze spesso si contraddicevano l’una con l’altra.

Un’altra stranezza, rimasta un mistero su cui investigò l’Fbi, fu il ritrovamento di tracce di esplosivo su alcuni residui del velivolo. Dopo un’attenta analisi dei campioni in questione, vennero trovate tracce di Rdx, Petn e nitroglicerina, il che suscitò molto clamore da parte della stampa. Ma un’altra rivelazione arrivò poco dopo a complicare la scoperta effettuata. Il Boeing della Twa era stato utilizzato durante la Guerra del Golfo per il trasporto di mezzi e uomini. Inoltre fu rilevato che lo stesso velivolo venne impiegato dalla Faa per insegnare ai cani a fiutare materiale esplosivo. Pertanto l’aereo fu considerato “contaminato” e la scoperta dell’esplosivo non fu considerata rilevante ai fini delle indagini.

Nel rapporto conclusivo, stilato il 23 agosto, venne scritto che la rottura a bordo del velivolo “non fu causata da un attacco bomba o da un missile”. L’inchiesta stabilì che le cause dell’esplosione furono le seguenti: "L'esplosione del serbatoio centrale del carburante (Cwt), causata dalla combustione del vapore di carburante presente nel serbatoio. La fonte di energia per l'innesco dell'esplosione non può essere determinata con certezza ma, da ipotesi formulate nell'indagine, la più probabile è che un corto circuito sia avvenuto al di fuori del Cwt e che la sovracorrente sia penetrata nel Cwt attraverso cavi elettrici dell'indicatore di livello del carburante”.

Nonostante il rapporto definitivo di molti anni prima, nel 2013 alcuni ex investigatori dell'Ntsb affermarono in un documentario che il volo Twa 800 fu quasi certamente abbattuto da un missile.

Secondo l'investigatore Hank Hughes, Bob Young della Twa e Jim Speer della Air Line Pilots Association, la scia che videro i testimoni quella sera sarebbe stato un missile che colpì l'aereo, causando il decesso di 230 persone. Le prove dell'abbattimento del volo Twa 800 da parte di un missile sarebbero state quindi manipolate e fatte sparire, per insabbiare l'errore commesso dal mezzo militare.

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