Domenica 24 febbraio si sono tenute le elezioni parlamentari in Moldavia. A vincere è stato il Partito Socialista. Per la prima volta nella storia della loro giovane repubblica i cittadini moldavi hanno votato con un sistema misto: cinquanta persone secondo liste di partito e cinquantuno in collegi elettorali uninominali.
I risultati definitivi non sono ancora giunti, anche se sono stati scrutinati oltre il 98% dei voti. In parlamento, è ormai certo, entreranno quattro dei quindici partiti che hanno concorso alle votazioni. Nessuno di essi ha tuttavia ottenuto il numero di voti necessario per formare una maggioranza parlamentare.
Secondo i risultati, in testa c’è il Partito Socialista a cui appartiene il presidente Igor Dodon. Il suo partito – caratterizzato da posizioni filorusse – ha infatti ottenuto il 31,5% delle preferenze totali. Si ferma invece al secondo posto il Blocco pro-europeo ACUM (26%). Seguono poi il Partito Democratico (24,08%), attualmente al governo, e Șor (8,59%).
Secondo le parole del presidente Dodon le elezioni appena conclusesi sono state tra le più sporche degli ultimi anni e ci potrebbero essere stati dei brogli. Essi sono dovuti alle lotte tra le principali forze di potere del paese, alimentate da interessi divergenti. Mentre il Partito Socialista auspica una maggiore cooperazione con la Russia di Putin – paese da cui la Moldavia non si è mai slegata completamente in seguito alla dissoluzione dell’Urss – dall’altro ACUM e i democratici intendono percorrere la strada per l’integrazione europea.
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democratici attualmente al governo hanno già ribadito, come più volte in passato, che non accetteranno alcuna proposta di una coalizione con i socialisti. Il futuro del nuovo governo moldavo resta pertanto ancora incerto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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