"Usa dietro al Covid e al vaiolo delle scimmie...": Mosca accusa Washington

L'esercito russo ritiene che dietro il Covid-19 e il vaiolo delle scimmie potrebbero esserci gli Stati Uniti. La versione di Mosca presenta tuttavia molte zone d'ombra e ben poche prove confermabili

"Usa dietro al Covid e al vaiolo delle scimmie...": Mosca accusa Washington

La Russia è tornata a puntare il dito contro gli Stati Uniti. L'esercito russo ha ipotizzato che dietro alla diffusione di Covid-19 e vaiolo delle scimmie possa esserci Washington. L'accusa è stata lanciata durante una conferenza stampa da Igor Kirillov, tenente comandante della Russian Radiation, Chemical and Biological Protection Force della Difesa di Mosca. Come vedremo, la ricostruzione proposta e ripresa dai media russi, si inserisce in realtà all'interno di un ragionamento molto più vasto, che chiama in causa anche dengue, peste suina africana e malattie delle colture. Siamo dunque di fronte all'ennesimo J'accuse a tutto campo lanciato dal Cremlino all'indirizzo della Casa Bianca.

La versione del Cremlino

La versione russa presenta molte zone d'ombra e ben poche prove confermabili o confutabili. La sensazione è che si tratti di una semplice speculazione ma, in attesa di eventuali repliche, è doveroso effettuarne una breve sintesi. A detta di Kirillov, a suggerire l'eventuale coinvolgimento statunitense ci sarebbe la diversità delle varianti genetiche non caratteristiche per la maggior parte dei coronavirus "che causano diversi picchi di incidenza, differenze significative di mortalità e contagiosità, distribuzione geografica irregolare, nonchè la natura imprevedibile del processo epidemico in generale".

Dopo aver premesso "l'interesse dell'amministrazione statunitense per lo studio di agenti biologici dall'obiettivo ristretto", Kirillov ha aggiunto ulteriore carne al fuoco. "C'è l'impressione che, nonostante gli sforzi per contenere l'infezione e isolare i pazienti, la pandemia sia artificialmente potenziata con nuove varianti rilasciate in una regione o nell'altra", ha detto ancora Kirillov. Le accuse sono quindi diventate più specifiche. Il tenente russo ha fatto sapere che Mosca sta analizzando il possibile coinvolgimento dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid) nell'emergere del nuovo coronavirus.

Tra accuse e speculazioni

Kirillov ha elencato una serie di agenzie e aziende a suo avviso sospette. Secondo la ricostruzione russa, l'Usaid avrebbe finanziato Program Predict, "che ha studiato nuovi coronavirus e raccolto pipistrelli portatori di coronavirus dal 2009". È stata poi tirata in ballo Metabiota, "un società nota per la sua attività militare-biologica in Ucraina" nonché "elencata tra gli appaltatori di progetti". L'ufficiale ha detto che un'altra azienda statunitense stava studiando il virus del vaiolo delle scimmie.

La conclusione di Kirillov è la seguente: "Stiamo osservando una chiara tendenza: gli agenti patogeni che causano malattie infettive e suscitano l'attenzione del Pentagono, si sviluppano come pandemia, mentre le aziende farmaceutiche statunitensi e i loro sponsor, i leader del Partito Democratico degli Stati Uniti, ne sono i beneficiari". Lo stesso Kirillov ha infine tirato in ballo la storia dei presunti biolab finanziati dal Pentagono e delle altrettanto presunte attività statunitensi in America Latina.

Lo scorso maggio il Ministero della Difesa russo, sempre per bocca del solito Kirillov, aveva esortato l’Organizzazione mondiale della sanità a indagare sui "laboratori biologici

americani presenti in Nigeria". Già da mesi, secondo Mosca la diffusione del vaiolo delle scimmie potrebbe aver avuto origine in questo Paese africano. Al momento non sono state rinvenute prove ufficiali di alcun tipo.

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