Tra Mosca e Washington botta e risposta a colpi di sanzioni

Obama espelle 35 diplomatici e i russi minacciano di rispondere a tono

Tra Mosca e Washington botta e risposta a colpi di sanzioni

Una risposta immediata ed equivalente, come diplomazia vorrebbe. Dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di sanzionare Mosca con l'espulsione di 35 diplomatici dal territorio nazionale, lo stesso avrebbe voluto fare il ministero degli Esteri moscovita.

Prendendo atto della decisione di Obama, che costituisce nei fatti una sanzione all'avversario geopolitico, un colpo di coda a un mese dall'inaugurazione della nuova amministrazione Trump, anche la Russia avrebbe potuto espellere 35 diplomatici, ma lo "stop" è arrivato direttamente dal Cremlino.

Non solo i diplomatici nel mirino dell'azione statunitense, ma anche l'intelligence militare e i servizi di spionaggio e controspionaggio. La Casa Bianca continua a sostenere che i russi abbiano avuto un ruolo attivo nel tentativo di boicottare le ultime elezioni presidenziali e agisce di conseguenza, divisa dalla Russia su una moltitudine di questioni, in primis la guerra di Siria.

Una decisione maldigerita a Mosca quella di Obama, che non ha fatto risparmiare parole di

fuoco al portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. A Washington, dice lei, "non c'è un'amministrazione, ma un gruppo di loser della politica estera, amareggiati e miopi. Oggi Obama ne ha dato prova".

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