Mubarak, il processo è da rifare. Ma resta in carcere

Smentite le voci della liberazione dell'ex presidente, per cui la Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per corruzione

Hosni Mubarak durante un'udienza il 26 aprile 2014
Hosni Mubarak durante un'udienza il 26 aprile 2014

Smentita la notizia dell'imminente liberazione di Mubarak. La tv di Stato egiziana cita una una "fonte della sicurezza" per annunciare che l’ex presidente e i suoi figli resteranno in carcere dato che la decisione della Corte di cassazione di celebrare di nuovo il processo non comporta la loro liberazione. La notizia della rimessa in libertà era trapelata dopo che la Cassazione ha accolto un ricorso presentato dall'ex presidente e ha annullato la condanna a tre anni che gli era stata precedentemente inflitta per un caso di corruzione, ordinando di ripetere il processo. Questa era l'ultima condanna che restava a carico di Mubarak. Si trattava del caso di appropriazione indebita di fondi pubblici, che sarebbero stati sottratti al bilancio del palazzo presidenziale.

Secondo il sistema giuridico egiziano, la Corte di cassazione rimanderà il caso in appello, che incaricherà un tribunale penale di ripetere il processo. Il tribunale penale potrà allora decidere se scarcerare Mubarak mentre verrà celebrato il processo o se tenerlo in prigione come misura preventiva. Mubarak si trova attualmente agli arresti domiciliari nell'ospedale militare Maadi.

Con la stessa accusa i figli di Mubarak, Gamal e Alaa, erano stati condannati a quattro anni di carcere.

A maggio un tribunale del Cairo aveva infatti riconosciuto l’ex presidente colpevole di aver sottratto fondi pubblici per un valore di 100 milioni di lire egiziane, ovvero 14 milioni di dollari, destinati alla ristrutturazione dei palazzi presidenziali. Secondo l’accusa, Mubarak e i suoi due figli avevano utilizzato il denaro per i loro uffici e loro residenze private.

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