Nega lo Shoah e lo condannano a visitare lager per cinque anni

Il politico belga Louis dovrà visitare i campi e poi scriverne sui social network

Nega lo Shoah e lo condannano a visitare lager per cinque anni

Per quattro anni, dal 2010 al 2014, il politico belga Laurent Louis aveva sostenuto tesi che mettevano in dubbi la Shoah, l'Olocausto degli ebrei nelle camere a gas del regime nazista. Condannato nel 2015 per negazionismo, si era appellato all giustizia, che oggi ha ribadito però che è lui a essere dalla parte del torto.

Louis, 37 anni, è stato condannato dal tribunale di secondo grado di Bruxelles. La pena? Visitare per cinque anni alcuni tra i più tristemente noti campi di concentramento, da quello di Dachau ad Auschwitz, da Treblinka a Majdanek. Non solo. Il politico dovrà renderne conto prima di tutto alla giustizia e poi al mondo, scrivendo ogni volta un resoconto sulla sua pagina facebook ufficiale.

A seguirlo ci saranno gli ufficiali giudiziari, che dovranno vigilare anche sul fatto che scrive testi "di almeno 50 righe" per raccontare l'impatto emozionale delle

visite-pena ai lager nazisti. Louis, pur condannato, ha detto di sentirsi "soddisfatto" dal verdetto, con il quale è stata sospesa la condanna a sei mesi arrivata insieme a 18 mila euro di multa con il primo grado di giudizio.

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