La "Giungla" che va a fuoco è il segno evidente della tensione che in questi giorni si respira a Calais, dove le autorità stanno lavorando per smantellare definitivamente il campo profughi, dove per mesi hanno fatto sosta quanti cercavano di lasciare la Francia, per raggiungere la Gran Bretagna.
Sono 3.182 i migranti che le autorità francesi hanno sgomberato negli ultimi due giorni, per distribuirli su centri d'accoglienza dislocati su tutto il territorio nazionale - Corsica esclusa -. Adulti, ma anche 772 minorenni non accompagnati, raccolti per ora in una zona ai margini del campo, in attesa di un ricongiungimento - se hanno parenti in Gran Bretagna - o di trovare per loro un'altra sistemazione.
Nella notte, raccontano foto e video che arrivano da Calais, quanto rimane del campo abusivo è stato dato alle fiamme, probabilmente dagli stessi migranti, che protestano contro la decisione del governo di sgomberare la zona.
"Il governo francese ci sta concedendo solo un mese nei centri rifugiati - racconta ad Al Jazeera Yamin, siriano che ha alcuni familiari in Gran Bretagna -, dopo non so che cosa faremo. Il problema rimane lo stesso: dobbiamo andare in Gran Bretagna ora".
Nella notte diverse squadre di vigili del fuoco sono state inviate sul posto, per spegnere le fiamme che sono divampate. Oggi, ha detto alla
608px;">Reuters un portavoce della prefettura locale, "continueranno le operazioni per rimuovere le strutture dove i migranti avevano trovato ricovero ed evitare che siano nuovamente date alle fiamme".
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