New York, attacco nella casa del rabbino: persone ferite col machete

L'aggressione antisemita nella cittadina di Monsey. Il responsabile, un afroamericano, ha attaccato in occasione della festa per la settima giornata delle celebrazioni di Hanukkah

New York, attacco nella casa del rabbino: persone ferite col machete

Un colpo via l'altro. Tutti inferti con il machete che Thomas Grafton brandiva quando è entrato nella casa del rabbino Chaim Rottenberg a pochi passi dalla sinagoga di Monsey, una cittadina di appena 18mila abitanti che si trova nella contea di Rockland, a una cinquantina di chilometri a nord di New York. La furia dell'aggressore, un afroamericano di 47 anni che è stato successivamente arrestato dopo essere fuggito nel quartiere di Harlem, si è abbattuta sulle persone che si trovavano all'interno. Ne ha ferite cinque, tutti ebrei chassidisti, due dei quali si trovano ora ricoverati in ospedale e sono in gravi condizioni, nel giorno della festa per la settima giornata delle celebrazioni di Hanukkah.

"Sono inorridito - ha commentato il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo - si tratta di un atto spregegole e codardo". Quello di questa sera, però, è solo l'ultimo di una lunga serie di attacchi contro i membri della comunità ebraica che questa settimana si sono consumati nella Grande Mela. Venerdì scorso la polizia di New York ha intensificato le pattuglie in tre quartieri di Brooklyn dopo quello che i funzionari hanno definito un "allarmante aumento degli incidenti". A novembre un ebreo ortodosso è stato pugnalato a pochi passi da una sinagoga locale mentre camminava per le preghiere del mattino. Le telecamere di sorveglianza della sinagoga hanno mostrato un veicolo che si fermava vicino all'uomo e poi l'aggressione. L'attentatore, però, non è stato trovato. E così, tornando a promettere "tolleranza zero verso tali atti di odio", Cuomo ha ricordato che "l'antisemitismo e l'intolleranza di qualsiasi tipo sono ripugnanti per i valori di inclusione e diversità" che contraddistinguono l'America. "L'aumento dell'antisemitismo non è solo un problema degli ebrei o dello Stato di Israele - ha poi concluso - dobbiamo lavorare insieme per affrontare questo male, che sta rialzando la testa ed è una vera minaccia in tutto il mondo".

La brutale e sanguinaria aggressione a Monsey, che si trova in una contea dove il 31% della popolazione è ebrea e la concentrazione degli ultraortodossi è tra le più alte di tutto il Paese, ha avuto inizio alle 22 di ieri sera (le 4 in Italia) quando, all'interno della casa del rabbino, erano presenti un centinaio di persone per celebrare Hannukkah (guarda il video). Il volto di Thomas Grafton era interamente coperto da una sciarpa mentre in mano brandiva un coltellaccio che, come ha rivelato il 65enne Aron Kohn, aveva "la dimensione di un manico di scopa". "È entrato e ha iniziato subito ad attaccarci - ha raccontato - non abbiamo avuto il tempo di reagire". Tra le cinque persone colpite con il machete c'è anche, come riferito da Yossi Gestetner, co-fondatore dellOrthodox Jewish Public Affairs Council (OJPAC) per la regione della Hudson Valley, il figlio del rabbino Rottenberg.

Attacco nella casa di un rabbino a New York

Subito dopo il primo attacco, l'afroamericano ha cercato anche di entrare nella sinagoga della Congregazione Netzach Yisroel, guidata da Rottenbergche e che si trova a pochi metri della sua abitazione. "Le persone che si trovavano all'interno del tempio - ha riferito un testimone al New York Times - dopo aver sentito le urla provenienti dalla casa del rabbino, spaventate, hanno chiuso la porta e l'aggressore non è riuscito ad entrare". Subito dopo Thomas Grafton ha provato a far perdere le proprie tracce andandosi a nascondere ad Harlem, lo storico quartiere nero di Manhattan. Alcuni testimoni sono riusciti, tuttavia, ad annotare il numero di targa del veicolo usato per la fuga e hanno così permesso alle forze dell'ordine di arrestarlo un paio d'ore dopo. Quando gli hanno messo le manette ai polsi, era tutto coperto di sangue. Prima di oggi non era mai finito in manette e, secondo le fonti di intelligence, avrebbe agito da solo.

Infine, su quanto accaduto è intervenuto il presidente Trump: "L’attacco antisemita a Monsey, New York, nella settima notte di Hanukkah la sera scorsa è raccapricciante. Dobbiamo unirci tutti per combattere, affrontare e sradicare la piaga malvagia dell’antisemitismo".

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