Nelle scorse ore un ordigno esplosivo è stato ritrovato nella cassetta delle lettere della residenza del miliardario di origini ungheresi George Soros a Bedforf, contea di Westchester, nello stato di New York.
Ad accorgersi del pacco sospetto è stato un dipendente della struttura che ha avvertito immediatamente le forze dell’ordine. Queste, giunte sul posto, con l’ausilio degli artificieri hanno provveduto a far detonare in sicurezza l’ordigno.
Soros, 87 anni, è uno dei principali finanziatori del Partito democratico americano. Proprio per le sue posizione politiche, da tempo è entrato nel mirino di gruppi legati alla destra radicale statunitense. Ultimamente, però, è stato accusato anche dai repubblicani, con il Presidente Donald Trump in testa, di essere dietro agli enormi flussi di immigranti che si dirigono verso gli Stati Uniti.
Contro il miliardario, sempre riguardo al delicato tema dell’immigrazione, si stanno moltiplicando accese polemiche anche in Europa, con attacchi portati avanti soprattutto da partiti e movimenti sovranisti.
Sul caso l’Fbi di New York ha aperto un’inchiesta ma, per il
momento, non risultano persone indagate. In un tweet pubblicato nel profilo ufficiale delle forze dell’ordine americane si legge che le indagini sono tuttora in corso e che non c’è nessuna minaccia per la pubblica sicurezza.
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