Jeffrey Epstein non sarebbe stato sorvegliato adeguatamente. Il magnate, che si è tolto la vita alle 6,30 di sabato mattina impiccandosi nella cella del carcere federale di Manhattan, stando alle rivelazioni del New York Times, sarebbe dovuto essere controllato dalle guardie ogni 30 minuti ma, evidentemente, così non è stato.
Epstein, inoltre, era stato lasciato solo in quanto il suo compagno di cella Nicholas Tartaglione, ex poliziotto accusato di omicidio, era stato trasferito due settimane dopo il primo tentativo di suicidio del finanziere. Le autorità parlano di "apparente suicidio" e, al momento, sono tre le indagini aperte: una della Fbi, un’altra da parte del ministro della Giustizia e una della città di New York. Epstein, 66 anni era in attesa del processo per decine di abusi sessuali a danno di ragazze minorenni. Dal momento che rischiava una condanna fino a 45 anni di carcere, pare alquanto anomalo che il finanziere non avesse più una sorveglianza speciale, a maggior ragione dopo il primo tentativo di suicidio.
L’ex procuratore di New York Preet Bharara ritiene che sicuramente la scena della sua morte sia stata ripresa da un video: "Ci dovrebbe essere, e quasi certamente c’è, un video del suicidio di Epstein all’MCC (nel carcere Metropolitan Correctional Center ndr). Si spera che sia completo e al sicuro".
Infine, come fa presente il Corriere della Sera, sul web circolano delle teorie del complotto secondo cui Epstein sarebbe stato ucciso per mano dei Clinton e lo stesso presidente Donald Trump sabato sera ha ritweettato il video di un uomo che sosteneva che chiunque parli contro Bill e Hillary viene "trovato morto".
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