La fazione yemenita di al-Qaida ha un nuovo capo, ma escludendo il nome dell'uomo che la guida, poco è cambiato nel gioco delle alleanze jihadiste. Qasim al-Raymi, leader del gruppo dopo l'uccisione del suo predecessore, colpito in uno strike statunitense, ha diffuso oggi un comunicato che conferma la sua sudditanza alla leadership del gruppo e nello specifico ad Ayman al-Zawahiri.
Un atto dovuto, ma non per questo meno importante. L'obbedienza (Bay'ah) che lega l'Aqap al dottore egiziano non è infatti un giuramento del gruppo, ma piuttosto una dichiarazione che impegna personalmente il capo della fazione, da rinnovarsi quando avviene un cambiamento al vertice, in questo caso per l'uccisione del leader precedente.
Al-Raymi (conosciuto anche come Abu Huraira al-Sanaani) ha chiesto nel suo comunicato di continuare a progettare attacchi contro gli Stati Uniti e ricordato Nasir Abdel Karim al-Wuhayshi, leader dell'Aqap prima di lui. La morte di Wuhayshi a metà giugno ha portato nei giorni successivi all'uccisione di almeno due persone a Mukalla, città yemenita dove l'Aqap è molto forte.
Le esecuzioni sono state documentate sui social network e sono il segno chiaro della paranoia che ha assalito il gruppo, che negli ultimi mesi ha perso molti dei suoi uomini più in vista.
Prima di Wuhayshi erano stati uccisi Nasser bin Ali al-Ansi, leader militare del gruppo, che aveva
annunciato il coinvolgimento nell'attentato a Charlie Hebdo. Ibrahim Suleiman al Rubaish, ex detenuto d di Guantanamo e Harit al-Nadhari, il primo a lodare gli attentati di Parigi, messi a segno proprio dall'Aqap.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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