Si parla con sempre maggiore insistenza del possibile uso di armi chimiche in Ucraina. L'ultima notizia in tal senso è stata rilanciata dal portale InformNapalm, fondato e gestito da analisti volontari che dal 2014 seguono la crisi ucraina. Secondo il sito, i russi si starebbero preparando a usare gas sarin lungo le linee del fronte. La prova deriverebbe dalla distribuzione di antidoti alle truppe di Mosca.
La versione di InformNapalm
Per il momento la notizia è stata ripresa unicamente dai media ucraini. Il governo di Kiev non ha ufficialmente commentato l'indiscrezione. InformNapalm, come si legge sul sito, è un portale nato subito dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia. Ha quindi da allora in poi seguito passo dopo passo le vicende in Ucraina.
“Nostro compito – dichiarava nel 2015 al Guardian uno dei fondatori – è fare quello che le autorità ucraine non fanno: informare della presenza dei russi nell'est del Paese”. Fornire quindi un punto di vista ucraino sulla crisi, anche se il portale si avvale di analisti che provengono da molti Paesi e i propri contenuti sono tradotti in diverse lingue.
Secondo gli autori del portale, ci sarebbero prove importanti sull'intenzione russa di usare del gas sarin in Ucraina. La principale starebbe nella dotazione fornita ad alcuni generali russi di fiale con atropina. Quest'ultima è considerata una sostanza in grado di fornire il principale antidoto a un'eventuale esposizione alle esalazioni di gas sarin.
La distribuzione delle fiale sarebbe avvenuta, sempre secondo InformNapalm, lo scorso 20 marzo. “L'esposizione al gas sarin – spiegano dal portale – può essere letale anche a concentrazioni molto basse e la morte può verificarsi entro dieci minuti dopo l'inalazione diretta a causa del soffocamento da paralisi respiratoria, a meno che gli antidoti non vengano somministrati rapidamente”. Dunque l'arrivo di fiale con l'atropina rappresenterebbe la “pistola fumante”, la prova cardine della volontà russa di adoperare il sarin durante i combattimenti.
La posizione della Russia sul sarin
Il governo di Kiev non ha commentato le indiscrezioni apparse su InformNapalm. Per la verità il presidente Zelensky ha parlato del possibile uso di sarin durante il suo colloquio in videoconferenza con il parlamento giapponese. E non è stato un caso: Tokyo nel 1995 è stata sconvolta dall'attacco compiuto con gas sarin nella metropolitana dalla setta Aum Shinrikyo. Il discorso però è del 23 marzo, prima dell'uscita del rapporto di InformNapalm.
La Russia ufficialmente non ha a disposizione gas sarin. Mosca nel 1972 ha firmato la Convenzione sul bando alle armi biologiche, tra cui anche il sarin. Bando poi confermato dopo la caduta dell'Urss, con l'adesione della federazione russa nel 1993 alla Convenzione sul bande alle armi chimiche.
Non esisterebbero quindi forniture di gas sarin riconducibili ad attività dell'esercito russo. Mosca anche negli ultimi anni ha dichiarato di non avere nel proprio arsenale armi chimiche riconducibili al gas sarin.
Lo ha fatto quando si è difesa dalle accuse di aver venduto alla Siria armi chimiche
durante il conflitto civile siriano. In quell'occasione il presidente siriano Assad, alleato di Mosca, è stato accusato di aver bombardato con armi chimiche alcune località in mano all'opposizione. Accuse poi negate dal Cremlino e mai dimostrate a livello internazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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