Torna l'incubo a Beirut. A poco più di un mese di distanza dalla devastante esplosione avvenuta all'interno del porto della capitale libanese, un altro incendio è divampato nell'area dello scalo a pochi passi dai magazzini distrutti dalla deflagrazione del 4 agosto scorso.
A riferirlo è stata la tv libanese Lbci, ma già poco prima delle 15:00 ora locale sui social molti abitanti della città avevano postato video e immagini che mostravano una densa nuvola di fumo sovrastare i quartieri più vicini all'area portuale. Secondo le prime notizie fornite dalle autorità libanesi, a causare le fiamme sarebbe stato un incendio sviluppatosi in un magazzino contenente oli e pneumatici.
Nell'area sono entrati a lavoro i vigili del Fuoco e l'esercito libanese, quest'ultimo ha diramato tramite i suoi portavoce alcuni primi comunicati in cui si esorta la popolazione residente nelle vicinanze del porto ad evacuare la zona. Questo sia per facilitare le operazioni di soccorso e sia per evitare che la gente possa venire a contatto con sostanze inquinanti sprigionate nell'aria dall'incendio.
L'unica notizia positiva giunta in queste ore, riguarda il fatto che gli operatori del soccorso libanese hanno per il momento escluso la presenza di vittime. Ci sarebbero sì dei feriti, ma non in gravi condizioni anche perché l'area è stata per fortuna circoscritta subito. Cattive notizie invece sul fronte della lotta contro le fiamme: l'incendio sarebbe molto difficile da domare, il rogo si starebbe infatti espandendo anche in altri magazzini e questo fa temere per possibili nuove esplosioni.
Gli ultimi aggiornamenti dati dai media locali, hanno riferito del prossimo arrivo di elicotteri messi a disposizione dall'esercito per domare le fiamme quanto prima. A complicare le operazioni di spegnimento dell'incendio, anche i venti che stanno soffiando da alcune ore su Beirut. Una situazione complicata quindi, che rischia di degenerare e che sta richiedendo ancora una volta l'impegno di centinaia di soccorritori.
Non appena le prima fiamme hanno iniziato a essere molto visibili, la città è andata nel panico. Tutti con la mente hanno rievocato quanto accaduto il 4 agosto, quando l'incendio divampato in un capannone dove erano stoccati materiali esplosivi sequestrati alcuni anni prima ha causato una deflagrazione avvertita a diversi chilometri di distanza. L'esplosione ha provocato 192 morti e migliaia di feriti, oltre a ingenti danni materiali all'interno dei quartieri vicino il porto.
Un episodio che ha scosso l'intera opinione pubblica libanese, già provata dalla crisi economica e dallo stallo politico che va avanti da mesi nel Paese dei cedri.
L'esplosione del 4 agosto ha determinato anche la fine del governo di Hassan Diab e altre importanti conseguenze politiche.Di certo, gli abitanti della capitale libanese non si aspettavano, a distanza di poche settimane, di dover rivivere un incubo dal quale Beirut ancora non era pienamente uscita.
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