Michelle Obama ha accompagnato il marito a Riad per rendere omaggio al defunto re Abdullah e incontrare il nuovo re Salman. Fin qui nulla di strano. A far scalpore è stata la scelta di non indossare il velo. La first lady ha stupito, e in alcuni casi irritato, molti nel mondo arabo arrivando a Riad a capo scoperto.
Come è noto in Arabia Saudita le donne sono tenute a coprirsi con il velo. Non solo. La maggior parte delle donne saudite indossano addirittura il niqab, il velo che copre corpo e volto lasciando scoperti appena gli occhi. Le autorità saudite in effetti non impongono per legge queste regole alle straniere, ma è consuetudine che le donne che visitano l'Arabia si coprano il capo. Non è, dunque, sfuggito il fatto che, pur indossando abiti che le coprivano completamente le gambe e le braccia, Michelle Obama abbia scelto di scendere dall’Air Force One a capo scoperto. Anche le altre donne della delegazione americana sono apparse tutte senza velo.
Immediata la reazione polemica sui social media. Su Twitter è subito rimbalzato l'hashtag che si può tradurre "Michelle Obama senza velo" e che in poche ore ha registrato oltre 1500 post, la maggior parte di critica. In particolare sono state pubblicate foto in cui si mostra come Michelle si sia coperta il capo in occasione del viaggio in Indonesia. "Allora perché non in Arabia Saudita?", si domandano su Twitter. Le reazioni non sono state tutte negative: alcuni tweet hanno difeso Michelle, magari ricordando che l’organizzazione del viaggio a Riad è stata improvvisa, a seguito della morte del re.
La televisione saudita ha mostrato le immaggni di Michelle senza velo, anche se qualcuno ha sostenuto la necessità di oscurarla in montaggio. Intenzionale o non intenzionale che sia, il fatto che la first lady americana non abbia indossato il velo è destinato a essere letto come una scelta politica.
Soprattutto in un momento in cui la questione del discusso curriculum dell’Arabia Saudita in materia di rispetto dei diritti umani è tornata al centro dell’attenzione internazionale per la vicenda della condanna a mille frustate del blogger Raif Badawi accusato di insultare l'islam.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.