"Quello che hanno fatto è tradimento, ok? La cosa interessante è che lo abbiamo beccato a spiare sull’elezione. Non l’ho mai detto, ma sono stati beccati a spiarci. Ci hanno spiato". Le parole sono del presidente Usa Donald Trump, che accusa apertamente il suo predecessore alla Casa Bianca Barack Obama di aver "cospirato" contro la sua Campagna nel 2016 e di averlo spiato. Sotto accusa non solo Obama ma le agenzie federali, l'Fbi, e il Dipartimento di Giustizia, sospetto che anima l'indagine sulle origini del Russiagate condotta dal Procuratore John Durham e supervisionata dall'Attorney general William Barr.
Le dichiarazioni del tycoon provengono, come riporta Dagospia, da un libro che verrà pubblicato il prossimo 26 novembre negli Stati Uniti intitolato Inside Trump's White House: The Real Story of His Presidency che contiene interviste esclusive al Presidente, al suo capo staff, Mick Mulvaney, a Jared Kushner e Ivanka Trump, a Donald Trump jr. e agli addetti ai lavori della Casa Bianca. Una lettura che tenta di riscrivere, completamente, i primi anni anni della presidenza di The Donald, soprattutto rispetto a quanto raccontato e scritto in questi anni dai principali media americani e dai grandi giornali progressisti accusati da Donald Trump di diffondere "fake news". L'autore è il conservatore Doug Wead, già assistente speciale del Presidente George H. W. Bush e autore di diversi best seller. Nel 2012 ha collaborato alla campagna presidenziale del senatore Ron Paul e nel 2016 a quella di suo figlio, Rand. Quest'ultimo è uno dei pochi esponenti repubblicani che ha pubblicamente sostenuto la decisione del Presidente Usa di ritirare le truppe dalla Siria.
Il nuovo libro di Wead, si legge, "include storie e scoop mai riportati prima" compreso "il modo in cui il Presidente ha fatto crescere l'economia americana", come "non si lamenti mai" e come "le sue azioni a volte portino a dei fraintendimenti con i media e l'opinione pubblica" oltre a delle rivelazioni inedite sul Russiagate, come le accuse contro l'amministrazione Obama già menzionate. Se Trump ha davvero ragione sul presunto "spionaggio" ai danni della sua Campagna, lo scopriremo presto. Nei prossimi giorni, infatti, sarà pubblicato il rapporto dell'ispettore generale del Dipartimento della Giustizia, Michael Horowitz, sui presunti abusi dell'Fbi ai tempi dell'amministrazione Obama: dovrebbe rivelare, infatti, le presunte operazioni di sorveglianza contro la campagna di Trump compiute in base al Fisa, il Foreign Intelligence Surveillance Act. Lo stesso Horowitz ha annunciato ieri l'imminente pubblicazione del suo rapporto.
Nel frattempo, anche l'altro "filone" dell'indagine sullo Spygate prosegue. L’indagine preliminare del Dipartimento di Giustizia guidata dall’Attorney general William Barr e condotta dal Procuratore John Durham è diventata in un’indagine penale a tutti gli effetti. Questo significa che i dirigenti e gli ex funzionari dell’Fbi e del Dipartimento di Giustizia eventualmente coinvolti rischiano un’incriminazione e permette a Durham di raccogliere testimonianze, accedere ad ulteriori documenti e di formulare delle accuse precise. Significa anche che l’indagine preliminare ha portato alla raccolta di prove significative - soprattutto dopo il viaggio a Roma e i colloqui con i nostri servizi.
Durham, a seguito della conclusione delle indagini del procuratore speciale Robert Mueller che ha "sgonfiato" l’ipotesi della "collusione" fra lo staff di Trump e la Russia, è stato incaricato da William Barr di determinare se il Dipartimento di Giustizia, l’Fbi e le autorità dell’intelligence hanno agito in maniera impropria e “cospirato” contro Donald Trump nel 2016.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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