Orologio di Hitler venduto per 1 milione di dollari

Polemiche da parte della comunità ebraica, che ha chiesto di ritirare gli oggetti dalla vendita. La replica della casa d'aste: "La storia deve essere preservata"

Immagine dalla casa d'aste Alexander Historical Auctions
Immagine dalla casa d'aste Alexander Historical Auctions

Venduto per 1,1 milioni di dollari a un'asta negli Stati Uniti un orologio che pare essere appartenuto ad Adolf Hitler. L'orologio Huber, acquistato da un acquirente rimasto anonimo, presenta una svastica e ha incise le iniziali AH, che rimandano proprio al nome del leader nazista.

Non si sa moltissimo della storia di questo oggetto. Secondo la casa d'aste Alexander Historical Auctions potrebbe trattarsi di regalo di compleanno donato a Hitler nel 1933, anno in cui divenne cancelliere della Germania. L'orologio, secondo la valutazione che è stata fatta, sarebbe poi stato preso come cimelio di guerra quando una trentina di soldati francesi attaccarono e conquistarono il Berghof, il rifugio di montagna di Hitler. L'orologio sarebbe poi quindi stato rivenduto e tramandato per generazioni, arrivando a noi. Non ci sono però prove incontrovertibili del fatto che sia stato realmente indossato dal leader nazista.

In vendita all'asta anche un vestito appartenente a Eva Braun, moglie di Hitler, alcune foto autografate di funzionari nazisti e una stella di David di stoffa gialla con impressa la parola "Jude".

L'asta, secondo quanto riferito dalla stampa statunitense, ha suscitato forti polemiche, soprattutto da parte della comunità ebraica. 34 leader ebrei hanno firmato una dura lettera nella quale la vendita viene etichettata come "ripugnante" e in cui viene chiesto di ritirare gli oggetti collegati al periodo nazista. Tutto inutile, l'orologio è stato venduto alla cifra di 1 milione di dollari. La casa d'aste aveva dato all'oggetto una valutazione ancora più alta, dai 2 a 4 milioni di dollari.

Alexander Historical Auctions ha risposto agli attacchi affermando che il suo desiderio è quello preservare la storia. Molti degli oggetti venduti finiscono in collezioni private o vengono donati ai musei dell'Olocausto.

"Che sia buona o cattiva, la storia deve essere preservata", ha dichiarato a Deutsche Welle il vicepresidente Mindy Greenstein. "Se distruggi la storia, non ci restano prove di quanto accaduto".

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