"Le elezioni presidenziali del 2020 sono dietro l'angolo, mobilitiamoci. Mettiamoci dal lato giusto della storia. Facciamo una scelta morale tra l'amore e l'odio. Facciamo la cosa giusta". Aveva appena ritirato il premio per la "miglior sceneggiatura non originale" per il film "BlacKkKlansman" sul palco degli Oscar quando, durante il suo discorso di ringraziamento, ha fatto questo appello. E la replica dalla Casa Bianca a Spike Lee è arrivata subito, su Twitter.
Perché è lì che Donald Trump ha risposto al regista afroamericano: "Sarebbe carino se Spike Lee sapesse leggere i suoi appunti o, meglio ancora, se non dovesse usarli per niente, quando lancia il suo attacco razzista al vostro presidente, che ha fatto più per gli afroamericani (riforma della giustizia penale, dati su disoccupazione più bassi della storia, riduzioni fiscali e altro) rispetto a quasi ogni altro presidente".
Be nice if Spike Lee could read his notes, or better yet not have to use notes at all, when doing his racist hit on your President, who has done more for African Americans (Criminal Justice Reform, Lowest Unemployment numbers in History, Tax Cuts,etc.) than almost any other Pres!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 25 febbraio 2019
Nello stesso discorso, il regista ha voluto ricordare il 400° anniversasrio dell'arrivo del primo gruppo di schiavi neri negli Stati Uniti, nel 1619, e il "genocidio" delle popolazioni native. Ma, nella notte in cui diversi premi sono andati alle minoranze, Spike Lee non è stato il solo a criticare il presidente statunitense.
Anche l'attore spagnolo Javier Bardem si è schirato contro l'ex tycoon, durante la cerimonia, a proposito del muro alla frontiera con il Messico. E ha detto: "Non ci sono frontiere o muri che possono frenare il talento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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