Pakistan, stupra una 12enne Il consiglio del villaggio: "Violentate sua sorella"

Una trentina di anziani di un villaggio in Pakistan sono stati arrestati per aver ordinato lo stupro di una 16enne come vendetta per un'altra violenza sessuale che suo fratello avrebbe commesso

Pakistan, stupra una 12enne Il consiglio del villaggio: "Violentate sua sorella"

Un consiglio di anziani del villaggio in Pakistan ha ordinato lo stupro di una ragazza come "vendetta" contro il fratello, accusato di aver violentato un'altra adolescente.

La brutta vicenda viene da una zona rurale nei sobborghi della città di Multan, nel Punjab pakistano. Secondo quanto riferito all'agenzia AFP dall'ufficiale di polizia Allah Baksh, che ha ricostruito la vicenda, all'inizio del mese di luglio un giovane si è presentato di fronte al "jirga", un consiglio di villaggio composto solitamente dai membri uomini più anziani, per denunciare che sua sorella 12enne era stata violentata da un lontano cugino.

Il consiglio si è riunito e ha decretato la pena: come punizione per lo stupro, il fratello della vittima avrebbe dovuto a sua volta violentare la sorella dell'accusato. A quel punto la giovane, di 16 anni, è stata costretta a presentarsi davanti al consiglio, dove è stata stuprata sotto gli occhi degli anziani del villaggio e dei suoi genitori.

Dopo il secondo stupro, le mamme delle due vittime si sono rivolte alla centrale di polizia e hanno denunciato l'accaduto. Le visite mediche hanno confermato che entrambe le ragazze hanno subito violenze. I due giovani stupratori, entrambi 16enni, sono stati arrestati e finiranno a processo dove rischiano fino alla massima pena, cioè la pena di morte, se condannati per il crimine.

Tra le 20 e le 30 persone sono state arrestate con l'accusa di aver ordinato lo stupro di un'adolescente per vendicare un altro presunto abuso commesso dal fratello di lei. Si tratta dei membri del "jirga", del consiglio, ma anche di alcuni membri delle due famiglie coinvolte, che sarebbero legate tra loro da una lontana parentela e che avrebbero partecipato alla decisione della punizione.

Nello specifico la famiglia della seconda vittima avrebbe acconsentito allo "stupro vendicativo" in cambio dell'assicurazione che la famiglia della 12enne non avrebbe denunciato il figlio responsabile del primo stupro alle autorità.

I "jirga", i consigli di villaggio, che sono illegali e ufficialmente vietati dalla legge, sono in realtà tutt'ora molto diffusi soprattutto nelle aree rurali del Pakistan, dove amministrano "la legge" al posto delle autorità, decidendo punizioni spesso alquanto controverse e in modo arbitrario.

Non è la prima volta, infatti, che ordinano "stupri vendicativi", "delitti d'onore", matrimoni forzati o lapidazioni per risolvere le controversie nate all'interno del loro villaggio.

In particolare sono noti per non tenere in alcuna considerazione i diritti delle donne, già scarsamente tutelate dalla legge, che anzi spesso subiscono le punizioni più barbare, anche per delitti che non hanno commesso o, come in questo caso, che hanno commesso altri membri uomini della loro famiglia.

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