Papa Francesco incontra Aung San Suu Kyi: "Promuovere la pace"

Il Santo Padre incontra la leader birmana: "Mantenere e salvare i principi fondamentali. Il futuro per il Myanmar deve essere la pace. Bisogna rispettare ogni gruppo etnico"

Papa Francesco incontra Aung San Suu Kyi: "Promuovere la pace"

Papa Francesco ha incontrato nel palazzo presidenziale la leader birmana Aung San Suu Kyi. Un incontro atteso da tempo, soprattutto dopo la crisi della minoranza musulmana dei Rohingya. La riunione, duranta una quarantina di minuti, aveva come centro quello della libertà religiosa nel Paese.

Questo tema era già stato toccato dal Pontefice durante l'incontro, intitolato "L'università nella diversità", con i religiosi del Paese che si è svolto nel refettorio dell'Arcivescovado. Dopo l'incontro con i leader religiosi e prima della celebrazione della messa in privato, il Papa ha incontrato brevemente il leader buddhista Sitagou Sayadaw. Per il portavoce vaticano Greg Burke, questa riunione "rappresenta lo sforzo di incoraggiare la pace e la convivenza fraterna come unica via da percorrere".

Francesco e il nodo dei cristiani birmani

Durante il suo intervento, papa Francesco ha sottolineato l'importanza della presenza della comunità cattolica nel Paese. Francesco ha inoltre esortato il governo a seguire la via del dialogo con tutte le minoranze. Come ha scritto Gian Micalessin su ilGiornale di oggi, "i cristiani birmani sono più di tre milioni e rappresentano la più importante minoranza religiosa in un paese largamente buddhista. Eppure nessuno ne parla. Neppure un Papa Francesco chiamato a testimoniare le sofferenze del suo gregge. Sofferenze non da poco visto che i cristiani, appartenenti in gran parte ai gruppi etnici Karen, Kachin e Chin sono stati perseguitati per oltre 50 anni, prima dalla spietata dittatura di Ne Win e, poi, dalla giunta militare ancora oggi al potere".

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"Il popolo birmano soffre a causa dei conflitti"

Il popolo birmano "ha molto sofferto e tuttora soffre, a causa di conflitti interni e di ostilità che sono durate troppo a lungo e hanno creato profonde divisioni. Poiché la nazione è ora impegnata per ripristinare la pace, la guarigione di queste ferite si impone come una priorità politica e spirituale fondamentale", queste le parole di Papa Francesco, nel discorso ufficiale davanti a Aung San Suu Kyi. "La mia visita possa abbracciare l'intera popolazione del Myanmar e offrire una parola di incoraggiamento a tutti coloro che stanno lavorando per costruire un ordine sociale giusto, riconciliato e inclusivo - ha auspicato il Pontefice - Il Myanmar è stato benedetto con il dono di una straordinaria bellezza e di numerose risorse naturali, ma il suo tesoro più grande è certamente il suo popolo" (Guarda la gallery sul viaggio del Papa).

Il Santo Padre ha poi toccato uno dei temi a lui più caro: quello dei giovani. "Il futuro del Myanmar - ha detto Francesco - in un mondo in rapida evoluzione e interconnessione, dipenderà dalla formazione dei suoi giovani, non solo nei settori tecnici, ma soprattutto nei valori etici di onestà, integrità e solidarietà umana, che possono garantire il consolidamento della democrazia e della crescita dell'unità e della pace a tutti i livelli della società. La giustizia intergenerazionale - ha sottolineato il Pontefice - richiede altresì che le generazioni future possano ereditare un ambiente naturale incontaminato dall'avidità e dalla razzia umana.

È indispensabile che i nostri giovani non siano derubati della speranza e della possibilità di impiegare il loro idealismo e i loro talenti nella progettazione del futuro del loro Paese, anzi, dell'intera famiglia umana".

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