Alfie Evans potrebbe davvero arrivare in Italia (o meglio in Vaticano) grazie all'interlocuzione di Papa Francesco. Durante la giornata di ieri, il padre Thomas è stato ricevuto dal pontefice argentino in udienza privata.
Una mossa che potrebbe rivelarsi cruciale questa del padre del bambino di ventuno mesi. Un giovanissimo papà che ha sino ad ora perso la battaglia legale per evitare che a suo figlio vengano staccati i macchinari di supporto vitale, ma che non si è mai arreso dinanzi agli appelli rigettati. Thomas Evans, attraverso i social network, ha ribadito poco dopo l'incontro con Bergoglio che la questione non è ancora finita.
Qualcuno, negli ambienti cattolici, inizia a chiamare Thomas Evans "Frodo", come se questo papà ventunenne incarnasse nella sua storia il ruolo che l'hobbit di Tolkien svolge nella lotta contro il potere all'interno del Signore degli Anelli. La realtà, però, presenta un'altra importante novità: Mariella Enoc, presidente dell'ospedale Bambino Gesù, ha detto a Vatican News di aver parlato con la Segreteria di Stato del Vaticano. La Enoc ha sottolineato che "Intanto è giusto precisare che noi ci stiamo muovendo dal luglio dell’anno scorso. Nel settembre sono andati i nostri medici e abbiamo continuamente ripetuto la disponibilità dell’ospedale". Il presidente ha affermato poi di aver incontrato il padre di Alfie e di aver visto "una grande determinazione di far vivere il loro figlio".
Mariella Enoc ha scritto due lettere: una a Thomas Evans e una ai medici dell'Alder Hey Hospital. Nella seconda missiva viene specificata la richiesta di "fare un’alleanza insieme per potere continuare almeno un percorso diagnostico, dove naturalmente tutto sarà condiviso, mentre noi manteniamo in vita il bambino". Il nosocomio del Vaticano, insomma, ha ribadito la sua assoluta disponibilità ad accogliere Alfie. "I nostri medici - ha specificato la Enoc secondo quanto si legge sempre su Vatican News -hanno fatto una nota di approfondimento, rispetto alla prima che avevano fatto a settembre, dove ribadiscono il desiderio di prenderci in cura il bambino, condividendo sempre tutto con i colleghi inglesi, e dove spiegano che noi trasportiamo moltissimi bambini e quindi non possiamo negare che un minimo rischio ci sia, ma questo vale per ogni bambino...". Il rischio cui la Enoc si riferisce è quello relativo al viaggio che Alfie Evans dovrebbe fare da Liverpool a Roma in caso di trasferimento.
Papa Francesco, attraverso la Segreteria di Stato del Vaticano, ha fatto sapere alla Enoc di volere in tutti modi che Alfie arrivi al Bambino Gesù.
Un bambino di ventuno mesi per cui non sarebbe stata fatta una diagnosi precisa e che sarebbe ritenuto inguaribile. Ma Alfie è "curabile" e prendersi cura di Alfie è la volontà dell'ospedale del Papa. Una "storia infinita" che sta tenendo il mondo col fiato sospeso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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