In Francia si è appena abbattuta una bufera mediatica su un centro parigino per la donazione degli organi.
La struttura in questione, istituita presso l’università Descartes della capitale transalpina, è stata infatti accusata, riferisce la Bbc, di essersi trasformata, in più di un decennio, da centro di ricerca scientifica e di solidarietà a“cimitero di massa” nel cuore della metropoli.
In base a quanto riporta l’emittente britannica citando i media locali, all’interno del centro collegato all’università vi sarebbero migliaia di corpi senza vita “ammassati senza alcuna dignità e in condizioni igieniche spaventose”. Negli ultimi dieci anni, tale istituzione scientifica sarebbe appunto divenuta teatro di scene raccapriccianti, in quanto era possibile trovare lì cadaveri totalmente nudi abbandonati sulle barelle e “accatastati l’uno sull’altro”, nonché corpi e parti anatomiche lasciati "imputridire e divorare dai topi”.
Oltre a non riconoscere alcuna dignità ai corpi e a non rispettare alcuna precauzione igienica, il centro universitario si sarebbe macchiato di altre “pratiche immorali”. L’ente incriminato, prosegue la Bbc, avrebbe infatti, nel medesimo lasso di tempo, anche “venduto a soggetti privati” le parti del corpo destinate in origine a essere donate a chi attendeva un trapianto. Molte salme custodite nel centro parigino, una volta finite nelle mani di privati, sarebbero state poi impiegate per “fini per niente etici”, ad esempio utilizzate per dei “crash test automobilistici”.
Sempre in base a quanto riporta il network britannico, il centro-donazioni avrebbe cercato di lucrare al massimo dalla vendita dei cadaveri e degli arti donatigli in nome della ricerca scientifica e dell’aiuto a chi aspetta un trapianto. Per un corpo intatto, la strutta universitaria sarebbe arrivata a chiedere ai privati 900 euro, mentre ne avrebbe invece abitualmente pretesi 400 per un arto.
Il trattamento irrispettoso riversato ai corpi senza vita dal personale dell’istituzione in questione, precisa la Bbc, sarebbe stato denunciato dai media francesi sulla base di foto scoperte proprio in questi giorni. Le istantanee della vergogna, che immortalano cadaveri abbandonati in stanze piene di topi, sarebbero state infatti rinvenute dai quotidiani d’Oltralpe all’interno di un fascicolo, risalente al 2016, redatto dal professor Richard Douard, presidente dal 2014 al 2017 del centro finito nella bufera.
Lo scandalo appena esploso ha subito causato diverse reazioni. In primo luogo, l’università Descartes ha pubblicato, sul proprio sito web, un comunicato in cui ammette che, all’interno dell’istituzione preposta alla donazione di organi, hanno finora avuto luogo pratiche “lontane dalle richieste di rispetto e dignità provenienti dai cittadini”. La nota dell’ateneo prosegue rivolgendo, alle famiglie che hanno messo a disposizione della struttura i corpi senza vita dei loro cari, scuse ufficiali e assicurando di volere fare luce sulla sconvolgente vicenda.
Sull’argomento è intervenuta anche l’associazione Union Française pour une Médecine Libre, che, per bocca del suo presidente Jerome Marty, citato sempre dalla Bbc, ha presentato il primo come un grave colpo alla reputazione della categoria dei medici.
Le inchieste giornalistiche hanno alla fine indotto il governo Macron ad avviare delle
ispezioni nella struttura incriminata, affidate al ministero dell’Istruzione superiore e della Ricerca. Fino al termine delle indagini, il centro-donazione organi dell’università Descartes resterà chiuso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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