Il parlamento siriano ha approvato ieri una legge che riconosce il genocidio armeno, perpetrato dall’Impero ottomano a partire dal 1915 e che, in base alle stime degli storici, avrebbe causato la morte di un milione e mezzo di persone.
La mossa dell’organo legislativo di Damasco, sottolinea Euronews, sarebbe stata compiuta con il diretto sostegno del presidente Bashar al-Assad, che in passato si era già espresso sulla tragedia del popolo armeno parlando proprio di “genocidio”.
Con la recente presa di posizione, il Paese mediorientale, fa sapere l’emittente, entra a fare parte della trentina di Stati del mondo che hanno finora classificato ufficialmente in tale modo lo sterminio del gruppo etnico in questione. Ankara ha invece sempre rigettato ogni responsabilità per quel dramma del Novecento, minacciando ritorsioni nei riguardi di qualsiasi governo che si fosse azzardato ad attribuire la tragedia degli armeni all'Impero ottomano.
L’assemblea legislativa siriana ha reso nota la propria decisione diffondendo il seguente comunicato, citato da France24: “Il parlamento condanna e riconosce il genocidio compiuto contro gli armeni dalle autorità ottomane nei primi anni del Ventesimo secolo”.
Il presidente del parlamento, Hammouda Sabbagh, ha quindi commentato l’iniziativa dei deputati della nazione araba facendo riferimenti polemici all’attuale politica estera turca e rivolgendo dure parole all’indirizzo di Ankara, riportate dall’emittente transalpina: “Noi siriani stiamo oggi subendo un’aggressione da parte della Turchia che è espressione della stessa ripugnante ideologia ottomana da cui sono scaturiti i crimini compiuti dagli antenati di Erdogan contro il popolo armeno”.
Quello che Sabbagh ha etichettato come “aggressione turca” sarebbe, spiega il network d’Oltralpe, il recente invio di militari di Ankara nel nord-ovest della Siria, incaricati formalmente di contrastare l’attività dei gruppi legati all’Isis e delle sigle terroristiche curde.
La mossa pro-armeni dell’assemblea legislativa di Damasco, evidenzia inoltre
Euronews, è stata decisa mentre le truppe di Assad e quelle di Erdogan si affrontano per la conquista della città siriana di Idlib, roccaforte delle organizzazioni che si oppongono al leader del Paese arabo.
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