Le porte della Germania sono aperte per gli immigrati in possesso dei requisiti che garantiscono il diritto di asilo: è stato questo uno dei pilastri della politica migratoria della cancelleria tedesca Angela Merkel. Un pilastro che ora rischia di vacillare.
Uno dei principali candidati alla successione di frau Angela alla guida della Cdu, l'avvocato Friedrich Merz, ha rilasciato a questo proposito dichiarazioni che fanno pensare: "Ho pensato a lungo che dobbiamo essere pronti a discutere apertamente di questo diritto costituzionale all’asilo", ha affermato riferendosi a quanto riconosciuto nella Costituzione tedesca all'articolo 16.
"La Germania è l'unico Paese al mondo che stabilisce un diritto d’asilo per gli individui nella sua Costituzione", è l'affondo di Merz, che probabilmente vuole strizzare l'occhio a quella fetta di opinione pubblica - in crescita negli ultimi i tre anni - convinta che la Germania abbia accolto troppi richiedenti asilo. In verità anche la Costituzione italiana riconosce il diritto d'asilo, quando all'articolo 10 si stabilisce che "lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge."
Le dichiarazioni di Merz hanno scatenato una vera e propria bufera politica, specialmente in un partito di ispirazione cristiana come la Cdu, di cui l'avvocato è capogruppo al Bundestag. In effetti l'esponente dei cristiano-democratici tedeschi è stato poi costretto a ritornare sulle proprie dichiarazioni, spiegando che il suo obiettivo, insieme ad altri esponenti di partito, è quello di limitare la concessione dell'asilo politico e delle altre forme di protezione internazionale a quegli stranieri che possano rappresentare un pericolo per l'ordine e la sicurezza.
Merz intenderebbe così correggere quelle che lui giudica "ambiguità e generosità" della legge attuale nella concessione di questa protezione. Il suo intervento però ha comunque diviso le varie anime del partito e in Germania c'è anche chi lo ha addirittura accusato di aver dimenticato i crimini del nazismo, poiché il riferimento al diritto d'asilo è stato introdotto nella Costituzione della Germania ovest proprio dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Quel documento, approvato nel 1949, venne poi adottato anche dalle regioni della ex Germania est dopo la riunificazione.
Tuttavia, al di là delle improbabili accuse di aver dimenticato le responsabilità
del regime hitleriano, è sicuro che dichiarazioni come queste polarizzeranno lo scontro alla successione interno alla Cdu per stabilire chi prenderà il trono di Angela Merkel, quando nel 2021 la cancelliera non correrà più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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