"Pensavo andasse meglio": la confessione del soldato russo

Per la prima volta durante il conflitto, un soldato russo ammette le difficoltà dell'esercito di Putin e arriva a elogiare persino gli ucraini per il loro addestramento e la preparazione: "Sono combattenti preparati"

"Pensavo andasse meglio": la confessione del soldato russo

Intervistati dalla stampa internazionale, alcuni soldati russi dimostrano di avere ancora un po' di amor proprio ed essere obiettivi, e oggettivi. Chissà cosa ne pensa Putin e cosa accadrà loro quando torneranno in patria. Non stiamo parlando, in questo caso, di tutte le intercettazioni di un esercito stanco, allo stremo, che ha sabotato alcune operazioni e che si è automutilato pur di non combattere. In questo caso ci sono le dichiarazioni lucide di Vladislav, il 18enne studente chiamato in prima linea. Adesso è diventato soldato, e ai micronfoni di LaPresse vuota il sacco, con la sana ingenuità di chi evidentemente non è stato addestrato a sufficienza per mentire.

"Pensavo sarebbe andata meglio..."

"Che dire, mi hanno chiamato per andare in guerra. Ho ricevuto una chiamata dalla scuola per andare alla stazione di reclutamento", dichiara il ragazzo nel video pubblicato da Repubblica. "Non mi stavo nascondendo, sono venuto da solo, volontario", aggiunge. Intorno, si vedono due soldati russi accovacciati a fumare una sigaretta e chiacchierare tra loro. Vladislav, con un volto ancora sorridente, arriva al dunque e dichiara quello che finora non si era mai sentito per bocca di un russo intervistato dagli occidentali. "Pensavo sarebbe andata meglio, pensavo sarebbe stato più veloce": eccole le parole lapalissiane, evidenti, che staranno facendo il giro del mondo. Se ci pensiamo bene, però, è la scoperta dell'acqua calda: tutti noi sappiamo esattamente come vanno le cose dal 24 febbraio, solo che sentirselo dire dai diretti interessati fa un certo effetto.

L'elogio agli ucraini

"Tutto procede lentamente, gli ucraini sono combattenti preparati. La Nato li ha addestrati bene". Immaginate se Putin assistesse a questa breve intervista cosa potrebbe passargli per la testa, meglio di no. Vladislav, che non ha paura di esprimere il proprio pensiero nella democrazia del 2022, ha fatto un'analisi meglio di qualsiasi altri navigato comandante di guerra che si nasconde dietro a chiacchiere e parole magari prendendosela con il destino cattivo. Il video esclusivo di LaPresse mostra poi rifornimenti di munizioni che vengono affidate a uno dei tank (carri armati) russi: si vedono scene in cui la lettera Z si muove con i blindati e altre in cui i soldati chiacchierano sotto un albero sotto il primo tepore primaverile. Tutt'attorno, però, è una desolazione di case abitazioni distrutte dagli occupanti (ci troviamo nei pressi di Mariupol).

Non è rimasto più nulla: gli spari in lontananza, esplosioni, un plotone di uomini avanza davanti la telecamera per poi iniziare a correre da qualche parte.

Come ogni attimo di questa guerra, è tutto molto triste ma le parole del giovane soldato Vladislav, quantomeno, accendono una speranza irrazionale: che il conflitto possa cessare, dall'oggi al domani, qualora ci fosse un accordo o un barlume di lucidità mentale in chi ha deciso di inizare questo scempio che è già passato alla storia come crimine di guerra.

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