A pochi giorni dal voto la maglia del Brasile diventa un "caso politico"

A pochi giorni dal voto Bolsonaro ha minacciato di mandare l'esercito ai seggi per assicurare a tutti di poter andare a votare indossando la maglietta verdeoro della Nazionale, divenuta un simbolo politico della destra

A pochi giorni dal voto la maglia del Brasile diventa un "caso politico"

Fresco del gol numero 75 con la maglia della Seleçao, siglato su rigore nell'amichevole di Parigi contro la Tunisia (vinta dal Brasile 5-1), Neymar ora è a sole due lunghezze dal record di Pelè. Ma in Brasile si parla del campione del Paris Saint Germain per motivi che nulla hanno a che vedere col pallone. Neymar, infatti, ha deciso di sostenere la candidatura di Jair Bolsonaro. Un bel colpo mediatico per il presidente in carica, a pochi giorni dalle elezioni.

Nel visitare il Neymar Institute, il progetto sociale che porta il nome del campione del Psg, Bolsonaro ha usato toni sprezzanti nei confronti dell'ex presidente di sinistra: il "più grande ladro nella storia del Brasile", con un chiaro riferimento alla disgrazia giudiziaria che, anni fa, ha travolto Lula.

Al di là degli endorsement a pochi giorni dal voto la campagna elettorale si infiamma dietro a un simbolo super partes, la maglia della nazionale di calcio, quella classica verde e gialla. Da emblema che abbraccia tutto il Paese sembra essersi trasformata nel simbolo dei sostenitori di Bolsonaro, o almeno è questa l'intenzione degli strateghi del presidente. Bolsonaro, che nei sondaggi è indietro di circa dieci punti rispetto allo sfidante (37% contro il 47% secondo Exame/Ideia), minaccia addirittura di mandare l'esercito nei seggi dove non verrà permesso agli elettori di indossare i colori della Seleçao.

Sembra un casus belli creato ad arte per infiammare lo scontro. C'è da dire che la Corte Suprema effettivamente ha ricordato che la legge proibisce a chi opera nei seggi di indossare magliette, distintivi o altro materiale che possa fare propaganda elettorale. Nessun divieto, però, agli elettori.

Chiamando in causa direttamente il presidente della Corte, Alexandre de Moraes, Bolsonaro lo ha accusato di fare il gioco di Lula: "Siamo in una democrazia o nello stato di Alexandre de Moraes? Di cosa ha paura, ha paura che il mondo veda il Brasile che vota in giallo e verde?".

Bolsonaro

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