Un successo che va oltre le aspettative e che dona al partito di Jaroslaw Kaczynski la prospettiva di governare da solo: è questo il principale esito decretato dai primi exit poll dopo la chiusura dei seggi in Polonia.
Secondo quanto riferiscono i media locali, il partito Diritto e Giustizia di Kaczynski avrebbe il 43.6% dei consensi. Tradotto in numero di seggi parlamentari, il partito di centro destra ed euroscettico secondo questi risultati avrebbe 239 seggi su 460 e dunque supererebbe la quota 230 necessaria per la maggioranza assoluta.
Kaczynski vince sfruttando la scia della crescita economica polacca, che rende l’attuale numero uno di Diritto e Giustizia molto popolare. È lui il vero vincitore, vista la sua influenza molto forte sotto il profilo mediatico, nonostante il fatto che lo stesso Kaczynski non abbia voluto prendere il ruolo di premier nel 2015.
Capo del governo, dovrebbe essere invece l’uscente Mateusz Morawiecki. Per Bruxelles questi risultati non suonano affatto come una notizia positiva: Kaczynski si è distinto in questi mesi di campagna elettorale per aver impresso al suo partito un orientamento sempre più euroscettico, rafforzando l’asse con Donald Trump e con i paesi del blocco Visegrad. Anche se, con buona parte di questi governi e con i partiti definiti “sovranisti” del resto d’Europa, Varsavia si è differenziata in questi anni per una linea scettica anche nei confronti della Russia di Putin.
La spinta verso una strada euroscettica, ha premiato il partito Diritto e Giustizia già nel 2015, anno della prima vittoria con il 38% dei voti. Oggi, con la prospettiva della maggioranza assoluta e dunque con la possibilità di governare da solo, Kaczynski e Morawiecki dovrebbero ulteriormente confermare l’attuale orientamento di Varsavia in politica estera.
Tuttavia, paradossalmente, per l’Ue la maggioranza assoluta del partito di governo uscente potrebbe avere anche un piccolo risvolto positivo: Kaczynski infatti non avrà il bisogno, per formare un nuovo esecutivo, dell’estrema destra di Konfederacja, la quale per la prima volta grazie al suo 6.4% dei consensi è entrata in parlamento.
Molto indietro il principale partito dell’opposizione: Coalizione Civica, formazione che ha avuto negli anni passati l’uscente presidente del consiglio europeo Donald Tusk come figura di riferimento, si è fermata al 27.4%.
A seguire, la piattaforma della Sinistra Unitaria con l’11.09% ed il Partito Popolare polacco con il 9%.
L’affluenza alle urne si è fermata al 61.6% degli aventi diritto.Nei prossimi giorni a Varsavia si dovrebbe procedere alla nomina del nuovo governo da parte del presidente Andrzej Duda, anch’egli appartenente al Partito Diritto e Giustizia.
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