Pressing dell'Ungheria sulla Ue: "Torniamo alla pena di morte"

Il premier Orban evoca l’ipotesi di reintrodurre la pena di morte. Scoppia il putiferio a Bruxelles. Juncker: "Chiarisca o è scontro"

Pressing dell'Ungheria sulla Ue: "Torniamo alla pena di morte"

Il premier nazionalista ungherese Viktor Orban ha avanzato la possibilità di reintrodurre nel Paese la pena capitale. Una proposta che ha provocato l'immediata reazione dell'Ue. "Non c’è bisogno di discutere ovvietà - ha commentato il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker - siamo forti oppositori della pena di morte. Orban chiarisca subito che non è sua intenzione. Se lo fosse, ci sarebbe uno scontro".

L'ipotesi di reitrodurre la pena di morte è tornata a essere materiale di dibattito politico interno dopo l'assassinio di un giovane tabaccaio nel sud dell’Ungheria. Omicidio che ha suscitato rabbia e polemiche nel Paese orientale. Abolita nel 1990, la pena capitale è contraria alle regole comunitarie. "Tuttavia - ha sottolineato Antal Rogan, leader del partito Fidesz in parlamento - anche in un Paese membro dell’Ue, se l’opinione pubblica vuole avere la condanna a morte, allora un dibattito potrebbe essere sollevato a livello europeo".

Non la pensano così a Bruxelles. "Qualsiasi ritorno alla pena capitale .- ha affermato il deputato austriaco Joerg Leichtfried - è una barbarie e una violazione del diritto europeo". Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha fatto sapere di aver chiesto un colloquio telefonico con Orban.

Il premier ungherese, sotto pressione da parte dell’estrema destra euroscettica del partito Jobbik, non è nuovo a simili prese di posizione. Recentemente, di fronte al dramma dei migranti che muoiono a centinaia attraversando il Mediterraneo, aveva suggerito di internare i clandestini in campi di lavoro.

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