Dopo il trionfo di Viktor Orban, il leader di Jobbik, Gabor Vona, ottiene il secondo posto ma lascia la guida del partito di estrema destra. Gli ultranazionalisti si presentavano come opposizione moderata e anti-corruzione
I giovani ungheresi si riuniscono attorno alla Nuova Guardia per mantenere la sicurezza del Paese.
In Ungheria esiste un corpo paramilitare che ha come unico compito quello di bloccare l'immigrazione
Al Magyar Sziget partecipano skinhead e rappresentanti nazionalisti. E cantano brani contro gli immigrati
L'estrema destra ungherese sembra voglia farsi accettare socialmente per allearsi con il partito del premier Viktor Orban
L’emergere e l’acuirsi, a partire dal 2013, della crisi geopolitica in Ucraina e la parallela crisi di legittimità politica di un’Unione europea vassallo e colonia, a livello geopolitico, militare, economico e finanche filosofico, degli Usa dopo il 1945, hanno radicalizzato una tendenza politica e culturale in qualche modo presente in Europa sin dalla seconda metà degli anni Ottanta del XX secolo, ossia, all’incirca, dal momento del definitivo approdo del capitalismo relativo (fordista-keynesiano) alla sua fase speculativa, assoluta e totalitaria (ovvero, di mercificazione, di liberalizzazione e di virtualizzazione consumistica compulsiva)
Il partito nazionalista è l'opposizione più forte a Viktor Orban. E punta a a governare, facendo leva sui forti sentimenti patriottici diffusi nel Paese
Forti del 24per cento dei consensi i militanti dello Jobbik, l'estrema destra nazionalista ungherese, manrciano per le città ungheresi. E si preparano alla prossima tornata elettorale, quando si presenteranno come la più forte opposizione al governo di Viktor Orban
A ilGiornale.it il leader del partito, Gábor Vona, chiede il pugno duro per risolvere l’emergenza immigrazione: "Questa Europa è malata!"