Jobbik

Dopo il trionfo di Viktor Orban, il leader di Jobbik, Gabor Vona, ottiene il secondo posto ma lascia la guida del partito di estrema destra. Gli ultranazionalisti si presentavano come opposizione moderata e anti-corruzione

Alessandra Benignetti
Ungheria, si dimette il leader di Jobbik

In Ungheria esiste un corpo paramilitare che ha come unico compito quello di bloccare l'immigrazione

Costanza Spocci Eleonora Vio
Il cacciatore di migranti

Al Magyar Sziget partecipano skinhead e rappresentanti nazionalisti. E cantano brani contro gli immigrati

Costanza Spocci Eleonora Vio
Il rave party dell'ultradestra

L'estrema destra ungherese sembra voglia farsi accettare socialmente per allearsi con il partito del premier Viktor Orban

Robert Favazzoli
Ungheria, svolta moderata dello Jobbik

L’emergere e l’acuirsi, a partire dal 2013, della crisi geopolitica in Ucraina e la parallela crisi di legittimità politica di un’Unione europea vassallo e colonia, a livello geopolitico, militare, economico e finanche filosofico, degli Usa dopo il 1945, hanno radicalizzato una tendenza politica e culturale in qualche modo presente in Europa sin dalla seconda metà degli anni Ottanta del XX secolo, ossia, all’incirca, dal momento del definitivo approdo del capitalismo relativo (fordista-keynesiano) alla sua fase speculativa, assoluta e totalitaria (ovvero, di mercificazione, di liberalizzazione e di virtualizzazione consumistica compulsiva)

Putin, l'estrema destra ​e il futuro della Russia

Forti del 24per cento dei consensi i militanti dello Jobbik, l'estrema destra nazionalista ungherese, manrciano per le città ungheresi. E si preparano alla prossima tornata elettorale, quando si presenteranno come la più forte opposizione al governo di Viktor Orban

Luca Steinmann
Jobbik, la destra ungherese che sfida Orban
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