Stanno facendo discutere negli Stati Uniti le recenti dichiarazioni pro-Trump di Bob Johnson, il primo miliardario di colore nella storia del Paese.
Il magnate, storico sostenitore del Partito democratico, ha ultimamente rilasciato un’intervista all’emittente Cnbc, subito ripresa dal giornale inglese The Independent, in cui egli ha espresso la sua opinione sulla prossima sfida elettorale tra The Donald e il fronte progressista.
Relativamente ai partecipanti alle affollate primarie democratiche, il miliardario nero ha affermato che “nessuno di questi è in grado di sconfiggere Trump nel 2020”. Ad avviso di Johnson, fondatore della televisione a pagamento BET e poi della società di gestione del risparmio RLJ Companies, gli esponenti liberal starebbero dimostrando scarsa consapevolezza di come affrontare il presidente uscente, preferendo parlare dell’apparenza e dello “stile” del tycoon piuttosto che affrontare i reali problemi degli americani.
Il fronte progressista, inoltre, si starebbe sempre più “spostando a sinistra” e ciò non sarebbe affatto un buon segnale in vista delle consultazioni del 2020. Ad avviso di Johnson, riferisce il quotidiano britannico, nel Partito democratico starebbe appunto prevalendo la componente radicale e nessun candidato alle primarie sarebbe “sufficientemente di centro”. La progressiva radicalizzazione dello schieramento liberal rischia di tradursi, prevede il magnate di colore, in un’ingente perdita di voti, poiché tantissimi elettori appartengono proprio all’area politica moderata.
Neanche la discesa in campo del miliardario newyorchese Michael Bloomberg a sostegno dei dem sarebbe in grado di riaccendere le speranze di vittoria dei progressisti. Johnson, citato sempre da The Independent, ha infatti mostrato scetticismo circa i risultati dell’impegno politico dell’ex sindaco della Grande Mela, affermando che non bastano i miliardi per conquistare gli elettori, poiché “più importane dei soldi è quello che hai da proporre alla gente”.
Dopo avere manifestato la propria sfiducia verso la piega che sta prendendo il partito da lui finora costantemente sostenuto, Johnson ha proseguito la sua intervista rivolgendo parole di stima verso Trump.
Nel colloquio con i cronisti della Cnbc riportato dal quotidiano inglese, il magnate di colore ha ribadito la certezza pressoché incrollabile della rielezione di The Donald nel 2020, per poi riconoscergli di avere fatto prevalere il suo stile originale sugli antichi rituali della politica:“Sta apportando un cambiamento dirompente nelle regole della politica tradizionale. Non conta se si stia occupando di questioni internazionali, dei dossier delle agenzie federali o del tema dell’immigrazione. In qualunque ambito, riesce sempre a imporre il suo stile personale”.
L’imprenditore nero ha successivamente rimarcato il successo e i benefici della politica economica del presidente uscente, in particolare del Tax Cuts and Jobs Ac, legge varata da Trump nel 2017 e consistente in un drastico taglio delle tasse gravanti sulle aziende.
L’intervista concessa da Johnson alla Cnbc si è conclusa, riferisce il quotidiano britannico, senza però che egli dicesse chiaramente se voterà o meno per il tycoon alle presidenziali del 2020.
Le parole pro-Trump del magnate di colore hanno subito suscitato critiche da parte dell’ala progressista della comunità nera americana, che lo ha accusato di essere il megafono dei ceti benestanti e di non rappresentare affatto il cittadino afroamericano medio.
Ad esempio, LaTosha Brown, fondatrice del movimento Black Voters Matter, ha rilasciato al Washington Post dichiarazioni di fuoco all’indirizzo di Johnson: “Come può affermare che i tagli alle tasse decisi da Trump hanno prodotto benefici per gli afroamericani? Ma dove vive? In una caverna? Tutte le analisi economiche hanno messo in evidenza che queste politiche fiscali hanno avvantaggiato alla grande i ricchi, non le persone a basso reddito. Se Johnson ha fatto quella dichiarazione, vuol dire che è completamente fuori dalla realtà”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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