Le bandiere di Buckingham Palace sono a mezz’asta. I profili social della royal family listati a lutto. Il principe Filippo, a soli due mesi dal traguardo dei 100 anni, è morto, privando i Windsor di una colonna portante e la regina Elisabetta della sua “roccia”, come lei stessa definì il marito. Per il momento non conosciamo le cause della dipartita, ma vogliamo ricordare il principe Filippo raccontando alcuni aneddoti sulla sua vita intensa, lunga ben un secolo.
“Un re senza corona e senza scorta”, per parafrasare De André
Il principe Filippo venne al mondo sul tavolo della cucina, figlio del principe Andrea di Grecia e della principessa Alice di Battenberg. Suo nonno era il re di Grecia Giorgio I. La guerra greco-turca (1919-1922) costrinse la sua famiglia all’esilio, privando Filippo della patria natia. Non avrebbe mai ereditato il trono, visto che era membro di un ramo cadetto della famiglia regnante, ma l’esilio tra la Francia e l’Inghilterra, l’infanzia difficile con una madre ricoverata in un ospedale psichiatrico e la brillante carriera nella Royal Navy ne forgiarono lo spirito. Pensate che nel 1942, dopo aver raggiunto il grado di sottotenente, il principe Filippo fu assegnato alla HMS Wallace, che favorì lo sbarco degli Alleati in Sicilia.
Un amante dell’avventura
Il consorte di Sua Maestà ha sempre avuto un certo gusto per l’avventura e fin da giovanissimo ha praticato diversi sport. È stato un campione di polo, a cui si è dedicato fino ai 50 anni. Ha guidato 59 tipi di aeromobili in 44 anni di carriera, macinando ben 5986 ore di volo. Fu anche il primo membro della royal family ad arrivare fino al Circolo Polare Antartico. Il principe Filippo, però, non è stato solo un uomo di azione. Sapevate che ha scritto dei libri dedicati alla natura? Uno di questi si chiama “Birds of Britannia” (1962), ma potremmo ricordare anche un volume dedicato all’ambiente “Down to Earth” (1988).
Filippo gioielliere
Ebbene sì. Il duca di Edimburgo era un uomo piuttosto colto, curioso, dall’intelligenza vivace. Forse non ce ne siamo accorti del tutto perché lo abbiamo conosciuto soprattutto per le sue battute sopra le righe, lo abbiamo visto all’ombra di Sua Maestà. Invece la sua personalità versatile merita di essere riscoperta. Il duca si improvvisò perfino gioielliere, disegnando un braccialetto che donò a Elisabetta II come dono di nozze. Il gioiello venne ricavato da una tiara della principessa Alice. A quel tempo Filippo non aveva una grande disponibilità economica, ma seppe personalizzare e rendere unico il bracciale.
Un inglese che non amava il tè
Sebbene il principe Filippo fosse di origine greca si naturalizzò inglese, grazie anche all’aiuto dello zio materno Louis Mountbatten (fratello di Alice, la cui bisnonna era la regina Vittoria). Come ogni buon cittadino britannico che si rispetti avrebbe dovuto amare il tè, invece pare che non lo tollerasse affatto, preferendo di gran lunga il caffè nero.
Il caso Profumo
Forse i più giovani non ricorderanno lo Scandalo Profumo, ma si trattò di un vero e proprio terremoto politico nella Gran Bretagna del 1963, che coinvolse il Segretario di Stato Per la Guerra John Profumo. Una storia di spie sovietiche, di intrighi in cui venne fatto anche il nome del marito di Sua Maestà. Buckingham Palace ha sempre negato il coinvolgimento del principe Filippo, inorridendo al solo accostamento tra il nome di quest’ultimo e lo scandalo. In effetti non sono mai state trovate prove, non si è mai potuto capire davvero quale fosse (ammesso vi sia stato) il ruolo del duca. Si tratta di una questione tabù per la royal family. Ancora oggi.
La tribù di Vanuatu ha perso il suo “dio”
Il principe Filippo era considerato un dio dalla tribù del sud dell’Isola di Tanna, nell’arcipelago delle Vanuatu, nell’Oceano Pacifico. La popolazione ha dedicato un vero e proprio culto al duca, una religione chiamata “Prince Philip Movement”. Secondo la leggenda un uomo figlio del dio delle montagne sarebbe venuto a salvare queste genti e avrebbe sposato una donna potente. Quest’uomo sarebbe Filippo. Perché mai proprio lui? Non è dato saperlo.
La tribù ha voluto riconoscere in lui i segni della divinità e lo invoca nelle cerimonie tradizionali, utilizzando anche un ritratto-reliquia che inviò loro proprio il principe. Ora che Filippo non c’è più il popolo ha perso il suo dio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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