Proteste in Bulgaria contro aumento benzina e carovita

Centinaia di bulgari manifestano da giorni contro il Governo per l’aumento dei prezzi della benzina e dei generi alimentari. Proteste a Sofia e nelle altre città più grandi del paese gridando “No a un basso standard di vita”

Proteste in Bulgaria contro aumento benzina e carovita

Il paese balcanico è da oltre una settimana teatro di proteste contro il governo per il carovita e il rincaro dei prezzi della benzina e dei prodotti alimentari. A comunicarlo sono i media locali che stanno monitorando ormai da diversi giorni la situazione.

Molti cittadini sono scesi in piazza nelle maggiori città del Paese, tra cui Sofia, Plovdiv e Burgas, e non intendono fermarsi. Nella capitale la gente ha già manifestato varie volte di fronte al palazzo del Parlamento e agli altri edifici governativi, dove sono presenti circa un migliaio di membri delle forze dell’ordine che si assicurano che la situazione non degeneri.

Il motivo principale delle proteste è il rincaro del petrolio e dei prodotti alimentari, ma anche il basso standard di vita che contraddistingue il paese balcanico, in particolare se paragonato a quello degli altri membri Ue. I protestanti chiedono pertanto le dimissioni dell’attuale governo, guidato da Bojko Borisov e dal suo partito Gerb.

Nella giornata di ieri (domenica 25, nda), alcuni manifestanti hanno protestato anche sulle strade principali del Paese. Con le proprie automobili hanno bloccato interi tratti autostradali come successo a Novi Pazar, dove passa l’autostrada Hemus che collega Sofia con Varna.

Da Bruxelles dove si trovava per la riunione del Consiglio Europeo, il premier Borisov ha commentato le manifestazioni di questi giorni definendole “molto piccole”. Secondo il suo punto di vista, esse sono incentivate dall’opposizione e hanno lo scopo di dare una brutta immagine del suo governo. “Nessun governo in Europa è amato da tutti. Chiunque può manifestare e protestare perché questa è un’elevata forma di democrazia”, ha aggiunto. Cionondimeno “non si devono chiudere le strade, perché questo ha ripercussioni anche su coloro che non sono d’accordo con tali proteste”.

Le

manifestazioni comunque non sembrano diminuire e continuano in tutto il paese. Nelle maggiori città la gente manifesta sventolando la bandiera nazionale al grido di un secco “No a un basso standard di vita” per la Bulgaria.

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