C’è il rischio di "atti estremi" nella famiglia di Andreas Lubitz per il troppo dolore da affrontare. Lo sostiene lo psichiatra Massimo Di Giannantonio analizzando la difficilissima situazione psicologica di fronte alla quale si trovano oggi i familiari del copilota che ha trascinato con sé alla morte 149 persone.
"La famiglia Lubitz - spiega Di Giannantonio - deve affrontare tre gravi problematiche: il lutto e la perdita del figlio, il lutto e la perdita di tutte le vittime travolte dalla follia del figlio e il senso di colpa che senza volontà li vede complici di una strage. È una questione estremamente complessa perché nelle loro menti man mano affioreranno i ricordi dei segnali di disagio, estremamente importanti, che ci sono stati nelle varie età della vita di questo ragazzo. Segnali che erano richieste di aiuto e che non sono stati colti".
Per aiutarli, secondo lo psicologo, c’è bisogno di agire su tre fronti: "Un trattamento psico-farmacologico, una psicoterapia di sostegno e un supporto psicosociale, perché è importante che la comunità che li circonda li accolga come vittime. Ma se così non fosse, se la popolazione non è matura e dovesse compiere quell’operazione stupida di additarli come colpevoli, meglio sarebbe per loro cambiare città o addirittura identità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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