Al Qaeda analizza l'attentato di Londra

L’attentato di Londra è definito come “un raid benedetto effettuato da Khalid Massod, Nostro Eroe solitario della jihad a sostegno dell'Islam e dei musulmani”

Al Qaeda analizza l'attentato di Londra

E’ stato intitolato The British Parliament Operation ed è l’analisi dell’attentato avvenuto a Londra a cura della divisione yemenita di al Qaeda. Il quinto numero della Inspire Guide è a firma del Lone Jihad Guide Team. Tre pagine tradotte in diverse lingue e pubblicate questa notte sulla rete.

Nella prefazione, l’attentato di Londra è definito come “un raid benedetto effettuato da Khalid Massod, Nostro Eroe solitario della jihad a sostegno dell'Islam e dei musulmani”.

La ripetizione costante dei pronomi, è determinante per tracciare una linea diretta tra il campo dei musulmani e quelli di crociati, ebrei e delle religioni di Kufr.

“Si è diretto verso il Parlamento britannico e si è scagliato con il Suo mezzo contro i pedoni sul Westminster Bridge, ferendo ed uccidendo. Ha poi lasciato la Sua auto e con la determinazione di chi non teme la morte, ha tirato fuori la Sua spada ed attaccato i poliziotti, uccidendo e ferendo fino a quando non è stato mortalmente colpito. Il Sangue del Nostro Eroe è stato versato affinché venisse raccontata la Sua storia di sacrificio. Solo i Martiri sono i migliori compagni del Paradiso”.

Nella prefazione di Aqap, l’attentato di Khalid Massod rivendicato dall’Isis, viene elevato ad esempio per tutti i musulmani. Potrebbe non essere un dettaglio irrilevante. Il testo, molto semplice, si ispira alle definizioni standard di guerriglia.

“Questa operazione è avvenuta dopo che il governo britannico ha annunciato di aver sventato una serie di complotti terroristici. Ciò dimostra l’eccellente capacità di Massod. La Gran Bretagna aveva adottato una serie di misure di sicurezza preventive. Tuttavia, questa operazione ha fracassato le loro misure, dimostrando al mondo intero che non esiste la sicurezza”.

Il passaggio seguente merita particolare attenzione: è la definizione di guerriglia.

“L'attacco ha dimostrato il vero significato del successo nelle operazioni militari. Il successo non si misura con la forza delle armi o dal numero di soldati schierati, ma si ottiene con la molteplice coesistenza di un certo numero di fattori. I due principali fattori sono la posizione ed il tempo. La determinazione è un segno distintivo dell'esecutore solitario. Khalid Massod non ha indugiato nella scelta del mezzo più veloce o dell’arma più potente: si è basato su ciò che possedeva in quell’esatto momento”.

Secondo Aqap, Khalid Massod “avrebbe agito pianificando la sua operazione”. Il primo ministro Theresa May proprio quel giorno avrebbe incontrato il Parlamento.

Aqap rileva la bidimensionalità dell’operazione solitaria, nella sua doppia valenza politica e militare.

“L'operazione è avvenuta nella capitale britannica, Londra ed in uno dei suoi quartieri più importanti, Westminster e presso la sede del Parlamento. Luogo perfetto poiché unisce sia le attrazioni turistiche che le strutture di governo”.

“L'operazione dal mujahid solitario è stato un successo. L'esecutore eccelleva nel tempo e della posizione, utilizzando la regola dell’improvvisazione nella scelta di mezzi e armi”.

Interessante l'ultimo passaggio: Aqap invita ad una strategia dinamica.

“Ci appelliamo ai mujahid solitari: non fate affidamento sulle medesime tattiche, ma ampliate le possibilità ed i metodi da impiegare. Vi consigliamo di studiare tutte le operazioni precedenti così da scoprire i fattori di successo ugualmente importanti. Quindi, scegliete con attenzione i vostri obiettivi, preparate il mezzo più efficace e semplice e non dimenticate il momento opportuno”.

I futuri attentati

La tattica di lanciare dei tir contro la folla non è stata elaborata dallo Stato islamico, ma risale agli anni ’20, per una naturale evoluzione asimmetrica dell’autobomba. Con il termine VBIED, acronimo per Vehicle Borne Improvised Explosive Device, intendiamo tecnicamente un Ordigno Esplosivo Improvvisato su un mezzo ruotato.

Tale iterazione, esplosivo-mezzo, è considerata di livello I. In quanto statica, non presuppone la presenza di un attentatore suicida a bordo, ma di un semplice autista che abbandona il mezzo nella posizione prescelta. Non associati ad operazioni suicide, questi mezzi di livello I, sono stati ampiamente utilizzati in tutto il mondo, soprattutto in Occidente.

L’efficacia di un attentato con VBIED di livello I può essere ulteriormente massimizzata con la presenza di dispositivi secondari a tempo cosi da infliggere perdite anche alle forze militari e di soccorso giunte sulle aree adiacenti dopo la prima detonazione. Contro la minaccia di livello I, la possibile permanenza prolungata sul luogo prescelto per la detonazione e l’eccessivo carico rispetto alla portata standard del mezzo. La minaccia IED genera effetti destabilizzanti poiché strutturata su regole non standardizzate, mentre la capacità mortale e distruttiva di un veicolo a motore supera gli schemi di difesa nelle aree urbane. L’evoluzione della minaccia VBIED di livello II avviene negli anni ’80 nell’area Medio orientale. Il mezzo si evolve per scardinare le difese perimetrali nemiche passive e raggiungere l’obiettivo.

Nella minaccia VBIED di livello II vi sono due caratteristiche principali: il conducente suicida e la presenza a bordo di un certo quantitativo di esplosivo. Tale tecnica, diffusa poi nel resto del mondo come l’attentato avvenuto a Grozny nel dicembre del 2002, è stata poi ottimizzata sulle precedenti esperienze con l’impiego di due o più veicoli. La strategia VBIED di livello II è concepita per colpire le strutture fortificate da diverse posizioni nonostante le perdite subite. Gli attentati avvenuti in Europa, ad esempio, rientrano in tale categoria, sebbene manchi la componente IED a bordo. In tale stadio di livello II è presente l’attentatore suicida a bordo (adesso armato) che, una volta superate le linee di difese (rivelatesi inadeguate in Europa), lancia il mezzo contro la folla. L’impiego della componente esplosiva a bordo di un veicolo non richiede particolari abilità, considerando che sulla rete sono disponibili le informazioni per assemblare diversi tipi di granate, per design ed architettura, con semplici articoli per la casa come bombole a gas e chiodi. Il dispositivo può essere impostato dal martire con un timer o un detonatore a distanza derivato da elettronica di consumo, sebbene una tale combinazione richiede comunque del tempo. Proprio l’innesco, è la parte più delicata di un IED. Contro la minaccia di VBIED livello II, vi è da considerare il principale fattore determinato dalla fragilità del mezzo prescelto che, una volta sfondate le difese perimetrali, verrebbe (o dovrebbe essere colpito) dalle forze sul campo in un tempo ragionevolmente breve. Ciò significa che un mezzo ad uso civile potrebbe anche sfondare le linee di difesa (facilmente in Europa), ma non riuscirebbe a raggiungere il punto stabilito per la deflagrazione degli ordigni esplosivi che potrebbero anche essere colpiti e, quindi, detonare. Negli Stati Uniti, camion da 16 tonnellate a vuoto caricati con della sabbia (contromisura ulteriore pensata per attutire la possibile deflagrazione di un ordigno) per un peso di 32 tonnellate, sono periodicamente collocati negli incroci e nei punti strategici lungo i percorsi ritenuti a rischio. In Israele, si utilizzano i carri armati. In Europa tali asset difensivi sono ancora ritenuti eccessivi.

L’ultima evoluzione della minaccia VBIED è di livello III diviso in due stadi. E’ localizzata nell’area Medio orientale: a centinai i veicoli di livello III utilizzati dallo Stato islamico.

L’ultima naturale evoluzione dell'autobomba è caratterizzata dalla blindatura del mezzo, concepita per aumentare le probabilità di sopravvivenza e raggiungere il bersaglio. Il veicolo kamikaze blindato è progettato per superare le barriere difensive attive e passive e raggiungere infrastrutture di elevato valore. La loro sopravvivenza è nettamente superiore ad i mezzi di livello II poiché concepita per la protezione balistica contro le armi in dotazione fino al 5,56 mm (a volte anche 7,62 mm). Un dispositivo di livello III garantirebbe anche di moltiplicare gli effetti IED standard, associando all’ordigno esplosivo improvvisato un carico infiammabile ad esempio, già teorizzato, all’interno del mezzo. La blindatura, per quanto possibile, avverrebbe all’interno del veicolo, cosi da lasciare inalterato il design esterno del mezzo (prerequisito che non serve in Siria o in Iraq, ma che sarebbe imperativo per un attentato nelle aree urbane).

Il secondo stadio prevede la riconversione dei mezzi militari sequestrati sul posto anche se dovrebbe essere altamente improbabile in un contesto urbano. Nel secondo stadio, il problema è determinato dal quantitativo superiore di esplosivo a bordo che deve essere in grado di sfondare la blindatura standard del mezzo.

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