Al Qaeda celebra Haqqani, il fratello ideologico di bin Laden

Il fondatore di al Qaeda, Osama bin Laden, ricevette assistenza e protezione da Jalaluddin Haqqani, uomo di fiducia della Cia durante la guerra fredda

Al Qaeda celebra Haqqani, il fratello ideologico di bin Laden

Il canale responsabile di tutte le comunicazioni ufficiali del comando centrale di al Qaeda, ha pubblicato poche ore fa un video dedicato a Jalaluddin Haqqani, definito il fratello ideologico di Osama bin Laden. Ayman al-Zawahiri non compare mai nel video, riservandosi un breve commento audio alla fine del video. Il principale ideologo di al-Qaeda, però, non rinuncia alla copertina.

Al Qaeda, l’elogio a Jalaluddin Haqqani

Il video in cui al Qaeda celebra la vita di Jalaluddin Haqqani ha una durata complessiva di 22 minuti e 38 secondi. As Sahab è il canale responsabile di tutte le comunicazioni ufficiali del comando centrale di al Qaeda. Ciò significa che As Sahab coordina a livello internazionale il ramo mediatico dell’organizzazione terroristica e sovrintende i canali regionali come Az-Zallaqa (Africa occidentale), Al-Andalus Media (Al Qaeda nel Maghreb islamico), Al-Malahem Media (Al Qaeda nella penisola arabica) ed Al-Kataib Media (Somalia). Ayman al-Zawahiri non compare mai nel video, riservandosi un breve commento audio alla fine del video. Il leader di al-Qaeda, però, non rinuncia alla copertina. Zawahiri descrive la morte di Haqqani come una “perdita per i mujaheddin e, specialmente, per coloro che sono emigrati in Pakistan ed in Afghanistan per la jihad". “Ci conforta che Siraj sta seguendo le orme di suo padre”. Siraj Haqqani è attualmente il numero due dei talebani, guidati da Hibatallah Akhundzada. Jalaluddin Haqqani, definito all’inizio del video come “il leone dell'Islam”, è morto nel settembre dello scorso anno per cause naturali. Quest’ultimo è un passaggio ribadito a più riprese nel comunicato ufficiale dei talebani dello scorso anno. Il video di As Sahab è un collage di interventi realizzati negli anni da Haqqani. Molti riguardano l’assedio di Khost. As Sahab inserisce delle mappe per aiutare gli utenti a concettualizzare i piani di battaglia elaborati da Jalaluddin Haqqani. Nessun riferimento all’essenziale contributo statunitense senza il quale non sarebbe stato possibile condurre una efficare guerriglia asimmetrica contro l’Unione Sovietica.

Jalaluddin Haqqani, mai fare patti con il diavolo

La storia di Jalaluddin Haqqani non dovrebbe essere dimenticata. Durante la guerra fredda, Washington era disposta a collaborare con gli estremisti per contrastare la minaccia sovietica. CIA ed intelligence pakistana si affidavano a Haqqani per testare e sperimentare nuovi sistemi d'arma e tattiche contro le forze sovietiche in Afghanistan. Le forze di Haqqani ricevevano dalla Central Intelligence Agency risorse ed armi pari a 200 milioni di dollari l'anno. Era una procedura "giustificata", ma pur sempre un patto con il diavolo. Nell'aprile del 1991, il Dipartimento di Stato americano si congratulò con le forze di Haqqani per la vittoria contro i sovietici a Khost. Jalaluddin Haqqani non si rivelerà quella "bontà personificata" così come venne descritto dell'ex membro del Congresso degli Stati Uniti Charlie Wilson, che raccolse fondi per la resistenza afgana. Oggi l'Unione Sovietica non esiste più, mentre l'eredità di Haqqani sopravvive.

Gli Haqqani sono pashtun etnici della tribù Zadran, nella provincia sud-orientale dell'Afghanistan. La rete Haqqani ha organizzato e condotto negli anni molti attacchi coordinati di alto profilo contro le forze afgane e la Nato. Haqqani diede anche un punto d'appoggio nell'Asia meridionale a quelli che sarebbero diventati i fondatori di al Qaeda. Molti dei luogotenenti di Osama bin Laden si addestrarono proprio nei campi sponsorizzati da Haqqani. Dopo l'11 settembre, la famiglia Haqqani fornì assistenza a bin Laden. Dopo le polemiche sulla morte del Mullah Omar, Jalaluddin utilizzò la sua influenza per sostenere il Mullah Mansour, successore di Omar. Nel 2001 Jalaluddin Haqqani rinunciò al suo ruolo di leader, passando il comando a suo figlio (uno dei dodici) ed erede ideologico Sirajuddin o Siraj. Come suo padre, Siraj è uomo di al Qaeda. La famiglia Haqqani ha più volte agito come intermediario tra il governo afghano ed al Qaeda.

Il gruppo è una delle più potenti organizzazioni militari in Afghanistan. Nel 2010, gli Stati Uniti hanno dichiarato la rete Haqqani come un'organizzazione terroristica, designando Sirajuddin ed altri suoi leader come terroristi globali.

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