Aria di crisi mel movimento politico fondato da Emmanuel Macron. Un centinaio di quadri e di militanti di "La Republique En Marche!" sarebbero pronti alle dimissioni di massa alla vigilia del congresso di Lione. Ma per quale motivo? Protestano contro le nomine della nuova direzione e denunciano una deriva troppo verticistica del partito.
Sei mesi dopo l’arrivo all’Eliseo di Macron e dopo avere conquistato senza troppi problemi l’Assemblea nazionale, all’interno del movimento legato al presidente la base sarebbe in rivolta. Secondo alcune notizie di France Info, rilanciate dal quotidiano Le Figaro, si starebbe lavorando a un documento con l'annuncio delle dimissioni. A scatenare la protesta "la mancanza di democrazia interna" al movimento così come la "delusione" per una serie di pratiche che ricordano quelle della "vecchia politica".
Nel documento dei dissidenti, che si sarebbero già nominati "Tribuna dei 100 democratici", si criticano le nomine decise per la nuova direzione del partito, percepito come troppo legato ai giri parigini e poco attento alla base. Inoltre si critica il nuovo ruolo di Cristophe Castaner, già portavoce di Macron e da qualche mese designato come capo del movimento.
Tra i firmatari ci sarebbero anche diversi deputati oltre che animatori di comitati locali. Secondo Le Figaro, inoltre, i "marcheurs" delusi cominciano anche a mal sopportare il culto della personalità tributato a Macron e alla moglie Brigitte. La disaffezione dei militanti e la crisi della ReM segna l’apertura del congresso del movimento che si terrà da sabato prossimo a Lione.
Secondo Laurent Saint-Martin, esponente del movimento di Macron e vicepresidente della Commissione Finanze all’Assemblea nazionale, "il partito è in stato di depressione. È difficile essere un partito di governo quando non si ha nemmeno un anno di vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.