La Moldavia è sotto shock per la vicenda di una 21enne che ha ucciso a coltellate la madre e le ha poi "strappato il cuore ancora pulsante". L'assassina si chiama Anna Lejkovich, mentre la vittima era la 40enne Parascovia Leicovici. La tragedia è avvenuta a Comrat, capoluogo della Regione autonoma della Gagauzia, nel sud del Paese. L'assassinio si sarebbe verificato lo scorso dicembre, al culmine di una lite esplosa tra le due.
In base alle ultime ricostruzioni forensi, il diverbio sarebbe esploso appena Parascovia era tornata nella città moldava dopo avere trascorso un po' di tempo all'estero, in Germania, per cercare lavoro. Al suo rientro, la donna avrebbe scoperto che la figlia Anna era ormai dipendente dalla droga, decidendo subito di affrontare di petto tale problema. La donna avrebbe quindi detto alla figlia che l'unica soluzione per farla guarire era affidarsi a un centro di riabilitazione e disintossicazione. La ragazza, al pensiero di dovere essere ricoverata, avrebbe reagito aggredendo con un coltello la madre e infliggendole numerose ferite al petto. Dopo che la 40enne era caduta a terra sanguinante, Anna le avrebbe strappato il cuore, che batteva ancora.
In seguito alla tragedia, la 21enne è stata arrestata e quindi condotta in un ospedale pischiatrico giudiziario, per stabilire la sua capacità di intendere e di volere. Secondo le indiscrezioni che filtrano dal tribunale locale, l'imputata, ai magistrati e agli psichiatri che le hanno ultimamente chiesto se provasse pentimento per quell'assassinio, avrebbe risposto "con una risata". Sono comunque ancora in corso le indagini che devono confermare se Anna ha la stabilità mentale sufficiente ad affrontare un processo.
Nonostante l'efferatezza del delitto, molti commentatori stanno segnalando che l'assassina, alla luce delle leggi attualmente vigenti in Moldavia, rischia una pena tutto sommato leggera.
La normativa in questione, innanzitutto, esclude l'ergastolo per le donne e, inoltre, le imputate che si dichiarano colpevoli vanno incontro a una pena non più alta di 13 anni e 4 mesi di carcere. Gli evidenti problemi mentali della ragazza potrebbero però indurre i magistrati a mitigare ulteriormente i provvedimenti punitivi ai suoi danni.
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