Durissimi scontri nella giornata di domenica fra la polizia e i manifestanti a Bristol, città sulle rive del fiume Avon, in Inghilterra. Come riporta l'agenzia Nova, è di venti agenti di polizia feriti, due in maniera grave, il bilancio delle proteste nella notte a Bristol, organizzate contro la presentazione di una nuova legge che darebbe maggiori poteri alla polizia di controllare le manifestazioni. I manifestanti, durante la marcia Kill the Bill, hanno dato alle fiamme diversi furgoni della polizia presenti alla protesta, e si sono resi protagonisti di diversi atti di vandalismo e violenti scontri con le forze di polizia. Secondo la Bbc, l'intera operazione di contenimento, insieme ai danni causati dai manifestanti, sarebbe costata oltre un milione di sterline. Il ministro dell'Interno, Priti Patel, ha definito le scene "inaccettabili" e ha detto che "criminalità e disordine" non saranno mai tollerati. La polizia dell'Avon e del Somerset ha riferito di avere effettuato sette arresti. Sei persone sono state arrestate per violenze, mentre una settima è stata arrestata per possesso illegale di armi.
Poco fa, riporta la Bbc, la polizia ha diffuso le foto delle persone ricercate per le violenze commesse nella giornata di domenica. Secondo la fonte che ha parlato con l'emittente inglese, "l'indagine sulle vergognose scene di violenza di domenica sarà senza dubbio una delle più grandi nella storia della polizia di Avon e Somerset". Complessivamente, sono già state esaminate "centinaia di ore di materiale digitale e sono state identificate le immagini delle prime 10 persone con cui gli investigatori vogliono parlare degli eventi di domenica". La polizia britannica può contare sui filmati di circa 100 telecamere indossate dagli agenti, oltre che di 100 brevi video inviati alle forze dell'ordine. Esaminarli, tuttavia, "richiederà una notevole quantità di tempo" sottolineano le forze di polizia britanniche, esortando le persone a collaborare per dare la caccia ai manifestanti violenti non ancora arrestati.
Bristol è una città dalla radicata cultura alternativa di sinistra e ultra-progressista. Qui, negli anni '90, nasce il gernere musiscale trip hop di Massive Attack, Tricky e Portishead. Un luogo segnato da una lunga storia di manifestazioni e proteste, a cominciare dai moti del 1793 e del 1831, come nota James Watts, docente e ricercatore di storia presso l'Università di Bristol. "Bristol è sempre stata una città luogo di proteste con un'identità alternativa che respinge le narrazioni tradizionali o consolidate" osserva.
"Le proteste fanno parte della storia della città e penso che la gente di Bristol oggi sia influenzata da questa narrativa". Più di recente, nella città inglese si sono svolte le manifestazioni ambientalisrte organizzate da Extinction Rebellion e, nel febbrario 2020, dall'attivista Greta Thunberg.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.