Il tema dell’ambiente non è sicuramente cosa nuova. Eppure nel mondo attuale sembra che il fato dell’ambiente sia esclusivamente nelle mani di una ragazzina svedese. Invece il mondo continua a girare e con lui girano vari progetti che si impegnano a garantire un futuro più pulito alle nuove generazioni.
Il Regno Unito, nella sua antica (ed ora ritrovata?) splendida isolazione, sta già pianificando i prossimi decenni. Nel 2005 fu fondata la “strategia” Sustainable Aviation. Questa è un raggruppamento di costruttori aerospaziali, operatori (come compagnie aeree), associazioni varie, aeroporti, controllo traffico aereo ed altri partner che desiderano collaborare per risolvere il problema dell’inquinamento nell’atmosfera dovuto all’aviazione. Ma l’iniziativa non è ne drastica ne violenta. La meta è infatti un avanzamento tecnologico verso sostenibilità garantendo la continuazione del traffico aereo, un aumento di posti di lavoro e l’ascesa dell’isola di Sua Maestà come leader mondiale per i carburanti sostenibili.
La meta di Sustainable Aviation non è per niente modesta. L’iniziativa prevede un aumento di passeggeri di circa il 70% nei prossimi decenni ed entro il 2050 vuole portare le emissioni a zero. Già, un zero tondo tondo.
Thank you to everyone who came to our #FlyNetZero event today where the aviation industry commitment to net zero emissions by 2050. We look forward to working with the Government to make this happen! pic.twitter.com/HbgOVyO5R9
— Sustainable Aviation (@SustAviation) February 4, 2020
La collettività scommette su cinque punti principali. La prima è un uso più strategico dello spazio aereo. Questo comprende rotte più dirette (già programmate in Usa con il mandato ADS-B), discese verso aeroporti più morbide senza troppi dislivelli (diminuendo quindi consumi di carburante) ed operazioni aeroportuali ottimizzate. La seconda e terza sono la ricerca nei motori ibridi ed elettrici (un boom economico in continua evoluzione). Questo è un tema di grande impegno soprattuto con droni e “taxi aerei” in sviluppo per il mondo (una grande concentrazione è nella zona di San Francisco in California). Gli ultimi due invece dimostrano l’intenzione di continuare la ricerca sulla tecnologia attuale: motori a turbina (jet) più efficienti e carburanti sostenibili.
E proprio su i carburanti sostenibili le cose si stanno già muovendo. Sia British Airways, la compagnia di bandiera Britannica, che Virgin Atlantic, stanno già collaborando con partner industriali per produrre ed utilizzare carburanti sostenibili in grandi quantità. Si pensa che l’uso dei carburanti sostenibili possa ridurre emissioni del ben 30%. Un punto focale critico e sicuramente tangibile per il mondo aerospaziale Britannico.
Il Regno Unito vuole diventare il leader indiscusso nel campo dei carburanti sostenibili sia come produttore che come operatore. Naturalmente, per un impegno nazionale di questa portata serve un’intesa governativa ed una visione solida ed unita. Un impegno che sembra avere già un buon inizio.
Il segretario di Stato per il Trasporto del Governo, Grant Shapps, ha già annunciato che “l’impegno del settore aeronautico è un grande passo in avanti per creare un futuro più verde”.Colossi come Boeing e il London City Airport sono già a bordo di questa iniziativa all’insegna dello sviluppo, dell’innovazione, e del futuro aerospaziale.
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