Scatta la guerra su Topolino. Vendetta repubblicana contro la Disney

La vendetta del partito repubblicano dopo la lite sulle legge "Don't say gay" voluta dal governatore della Florida, Ron DeSantis: ora il Gop vuole liberare Topolino dalla protezione del copyright.

Scatta la guerra su Topolino. Vendetta repubblicana contro la Disney

Negli Stati uniti, Walt Disney e i repubblicani sono ai ferri corti. Dopo lo scontro fra il partito e la multinazionale dell'intrattenimento sulla legge promossa dal governatore della Florida Ron DeSantis contro la propaganda Lgbtq nelle scuole primarie - soprannominata da democratici e liberal legge "Don't Say Gay" - ora un gruppo di deputati repubblicani, secondo quanto riportato dal Los Angeles Times, ha promesso di opporsi a qualsiasi tentativo di estendere la protezione del copryght del simbolo Disney per antonomasia, Topolino, che andrà in scadenza nel 2024, rendendo di dominio pubblico la versione originale di Mickey Mouse, apparso per la prima volta nel celebre corto d'animazione del 1928, Steamboat Willie. A quel punto, Topolino sarà "libero" e potrà essere riprodotto senza problemi da fan e artisti da tutto il mondo. La protezione del copyright era già stata prorogata due volte dalla data di scadenza originale, che risale al 1984.

La vendetta dei repubblicani contro Topolino

L'iniziativa del partito repubblicano suona come una vendetta dopo che, messa sotto pressione dalle associazioni Lgbtq e dai dem, la Disney ha contestato ufficialmente la legge di DeSantis promettendo di lottare per abrogarla e spiegando che l'obiettivo del colosso è far sì che la legge del governatore repubblicano "venga abrogata" o soppressa dai tribunali. Da qui la vendetta del Gop. Martedì, il senatore Josh Hawley ha annunciato l'intenzione di introdurre un disegno di legge per privare la Disney delle protezioni del copyright su Mickey Mouse, già da quest'anno.

Le licenze di merchandising e le vendite al dettaglio hanno generato 5,2 miliardi di dollari per l'azienda lo scorso anno, secondo il Los Angeles Times, ma la società non specifica quanto di questo provenga esclusivamente dalle vendite dei prodotti di Topolino. Gli analisti di Wall Street che si occupano di Disney affermano che non ci sono abbastanza informazioni pubbliche disponibili per fare una stima precisa. Tuttavia, il gigante dell'intrattenimento si stava preparando alla scadenza del copyright, secondo gli esperti, prima ancora che il partito repubblicano dichiarasse guerra alla Disney e al suo simbolo.

Lo scontro fra il Gop e la multinazionale tocca anche i parchi tematici

Nelle scorse settimane, il partito repubblicano ha intrapreso un'altra azione importante contro Walt Disney: i legislatori della Florida, infatti, hanno infatti votato per privare Walt Disney del suo speciale status di autogoverno nel suo parco celebre parco divertimenti nel mezzo di uno scontro politico tra l'azienda e il governatore. Lo status conferiva alla Disney il potere di imporre tasse, costruire strade e controllare i servizi pubblici sui terreni inerenti il suo parco a tema. Come ricorda la Bbc, conosciuto come Reedy Creek Improvement District, il distretto speciale nacque a seguito di un accordo del 1967 tra lo stato e la società. Questo suo status speciale ha consentito alla multinazionale di operare come un vero e proprio governo municipale, con un suo consiglio di vigilanza.

Secondo i conservatori, il gigante

dell'intrattenimento ha sposato l'ideologia "woke" e politicamente corretta su spinta dei progressisti e rappresenta una minaccia sotto il profilo politico e culturale. La diatriba sulla legge voluta da DeSantis è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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