L'allarme della Svizzera: "Fate scorte di cibo e acqua: vi daremo pillole di iodio"

Il governo della Confederazione elvetica pubblica alcune linee guida: piano per la gestione dei rifugi e consigli sulle scorte alimentari

L'allarme della Svizzera: "Fate scorte di cibo e  acqua: vi daremo pillole di iodio"

L'hanno invocata in molti, la guerra nucleare. E anche se si tratta - si spera - solamente di un'ipotesi destinata a rimanere tale, l'Europa è stata investita da un'ondata di preoccupazione, accresciuta dall'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya.

Capita così che il più neutrale dei Paesi, la Svizzera, abbia deciso di allertare ufficialmente i propri cittadini: il governo della Confederazione Elvetica ha pubblicato sul proprio sito internet una serie di linee guida, un vero e proprio piano di prevenzione che protegga la popolazione casomai dovesse scoppiare un conflitto nucleare. L'iniziativa è stata presa dopo che che una pioggia di domande, rivolte direttamente dai cittadini, sono arrivate al Consiglio federale. Svariati i punti da adottare in caso di emergenza, dalle modalità con cui verrebbero informati i cittadini ai rifornimenti di compresse di iodio, utili per arginare i danni provocati da emissioni radioattive. In ogni caso, precisa il governo di Berna, per ora ", non vi sono scenari che rendano necessaria la distribuzione o l'assunzione delle compresse allo iodio. Attualmente la Confederazione rinuncia pertanto a ordinare misure di protezione previste per il caso di conflitto nucleare".

La Svizzera è più che attrezzata per garantire una protezione ai propri cittadini: distribuiti nei vari cantoni ci sono 365mila rifugi privati e pubblici, con circa di 9 milioni di posti occupabili, pari a una copertura superiore al 100% della popolazione. Questi rifugi sono gestiti dai singoli cantoni, che aggiornano regolarmente i piani per attribuire l'attribuzione dei cittadini ai singoli rifugi, progettati sia per soggiorni brevi che lunghi. Normalmente utilizzati come cantine e depositi, possono essere trasformati in poco tempo in rifugi di protezione. Ma c'è anche la questione delle vettovaglie: i cittadini, ha fatto sapere il governo federale, in caso di allerta dovranno provvedere al proprio sostentamento senza aiuti esterni, tanto che è consigliata una scorta che duri almeno sette giorni.

Ma come verrebbero avvisati i cittadini svizzeri? Con sirene, allerte via radio e avvisi sull'applicazione Alertswiss, che l'Ufficio per la protezione della popolazione consiglia di installare sul telefonino. Ed è anche prevista la distribuzione, in caso di conflitto, di compresse di iodio e altri medicinali.

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