La Romania scende in piazza contro la legge salva-corrotti

Centinaia di migliaia di persone per le strade: nel mirino c'è la nuova legge voluta dal governo per salvare i politici corrotti

La Romania scende in piazza contro la legge salva-corrotti

Sono duecentomila le persone scese in piazza in tutta la Romania per protestare contro la nuova legge sulla corruzione voluta dal governo, che prevede la depenalizzazione dell'abuso d'ufficio e altri reati corruttivi. La misura, introdotta con decretazione d'urgenza pochi giorni fa, ha scatenato la furia popolare.

Ieri sera una grande manifestazione a Bucarest ha riportato nel Paese dell'Europa orientale dimostrazioni di massa che non si vedevano dai tempi della caduta di Nicolae Ceausescu. Almeno cinque persone sono rimaste ferite negli scontri con la polizia, mentre sessanta manifestanti sono stati fermati.

Le folle scese in strada protestano contro la corruzione dilagante e contro il tentativo della classe politica di autoassolversi con un "colpo di spugna" molto controverso. La polemica sta avendo contraccolpi anche a livello internazionale: sei Stati occidentali (Belgio, Canada, Francia, Germania, Olanda e Usa) si sono detti "molto preoccupati" per le mosse del governo di Bucarest, specificando che questa misura rischia di "minare la reputazione della Romania nella comunità internazionale e rischia di colpire la partnership basata su valori comuni". Anche il vicepresidente della Commissione Europea Timmermans ha parlato di "un passo indietro".

Il ministro per le imprese, Sorin Grindeanu, si è dimesso ieri per "ragioni etiche": "Il nostro Paese non merita quello che sta succedendo, i rumeni non lo meritano - ha spiegato - Cosa dirò a mia figlia fra qualche anno?".

Contemporaneamente anche il ministro della Giustizia Florin Iordache ha "temporaneamente ceduto" i poteri al proprio vice.

In calo anche la divisa nazionale: il leu romeno ha perso oggi lo 0,21 per cento nei confronti dell'euro.

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