Romania, scudo antimissile Usa e Nato, ira della Russia

Sale ulteriormente la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo che oggi è stata inaugurata in Romania la prima porzione del controverso scudo antimissile americano/Nato in Europa, che domani vedrà l'attivazione della seconda parte in Polonia

Romania, scudo antimissile Usa e Nato, ira della Russia

Sale ulteriormente la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo che oggi è stata inaugurata in Romania la prima porzione del controverso scudo antimissile americano/Nato in Europa, che domani vedrà l'attivazione della seconda parte in Polonia. Il progetto, inizialmente voluto da George W. Bush, è stato poi ereditato, con minime modifiche, da Barack Obama. Il sistema, secondo Washington e la Nato, dovrebbe - in teoria - proteggere i Paesi eruopei dell'Alleanza dalla minaccia di missili bilistici a cortio e medio raggio (tra 300 e 3.500 km di gittata) lanciati da Paesi medioriernali (inizialmente si indicava Corea del Nord o Iran). Ma la Russia ritiene che un tale sistema schierato ai suoi confini rappresenti una minaccia alla sua sicurezza perché altera l'equilibrio del deterrente nucleare tra le due superpotenze, come l'ex Urss provò a fare nel 1961 schierando missili a Cuba in risposta a quelli americani installati in Turchia e Italia. Nel sud della Romania nella base di Deveselu, 180 km a sud-ovest di Bucarest è stato installato il più grande sistema 'Aegis' (dal latino 'scudò) mai realizzato, il più avanzato sistema di intercettazione di aerei e missili Made in Usa e una batteria di missili intercettori SM-2 in grado di abbattere qualsiasi oggetto in volo ad una distanza tra i 700 e i 2.500 km. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha difeso il nuovo centro anti missilisticosostenendo che non può rappresentare una minaccia per la Russia perchè "è stato progettato per rispondere rispondere a potenziali minacce di attacchi con missili a corto e medio raggio, provenienti dall'esterno della zona Euro-Atlantica" e poi "i missili (intercettori, ndr) sono troppo pochi, localizzati troppo a sud o troppo vicini alla Russia per poter intercettare i missili balistici intercontinentali russi". Originariamente installato sui cacciatorpedinieri e gli incrociatori Usa più moderni (oltre ai missili intercettori schierati a terra in Romnia e Polonia altri saranno a bordo di diverse navi da guerra schierate nel Mediterraneo per completare l'ombrello a protezione dell'Europa) l'Aegis mon è solo un sistema radar ma un vero e proprio sistema di combattimento, con numerosi sottosistemi architettati in una struttura complessa, paragonabile ad un vero e proprio sistema nervoso in grado - solo su una singola unità - di intercettare contemporaneamente fino a 100 obiettivii.

L'Aegis in versioni diverse è presente a bordo di 64 cacciatorpediniere Usa classe 'Arleigh Burkè e 22 incrociatori classe 'Ticonderogà. Il sistema è stato venduto anche alle marine di Norvegia, Spagna, Giappone e Corea del Sud. Le componenti più vistose del sistema, nonchè le più delicate per la riuscita dello stesso, sono le antenne a schiera dell'elemento radar, chiamato SPY-1. E' costituito da 4 antenne piatte su cui sono installate 4080 'phase shifters' ovvero singole antenne a dipolo, capaci di cambiare la direzione dell'emissione del segnale rada. Controllati singolarmente, ognuno di questi piccoli radar è capace di concentrarsi in un singolo settore di ricerca, assieme agli altri, oppure controllare simultaneamente bersagli multipli. In sostanza essi funzionano come gli occhi compositi degli insetti, e quindi sono capaci di esplorare un ampio settore dell'orizzonte restando immobili, seguendo più oggetti in simultanea. In meno di mezzo secondo, l'antenna dell'SPY-1 può osservare uno spazio di 100 gradi, pertanto 4 antenne sono più che sufficienti per tutto l'orizzonte.

Non solo le capacità di localizzazione sono state ottimizzate su grandi distanze ma sono stati anche sviluppati missili che permettono l'ingaggio di missili balistici a medio raggio SM-2 'Accantò alla base romena a sud, dove i lavori sono iniziati nel 2013 e sono costati 800 milioni di dollari, sarà inaugurata domani quella a nord in Polonia a Redzikovo, vicino al Mar Baltico. Lo scudo antimissile Usa/Nato sarà pienamente operativo dal 2018.

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