"Noi siamo pronti a percorrere la nostra parte di cammino per riportare i rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti in una direzione stabile. Partiamo dal presupposto che nel mondo contemporaneo la tutela della stabilità strategica e della sicurezza e la soluzione efficace dei problemi chiave della modernità dipendano molto dai nostri due Paesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in un'intervista al Corriere della Sera. Lavrov arriva oggi a Roma dove prenderà parte al forum sul Mediterraneo Med2016.
"Abbiamo fiducia - aggiunge Lavrov - che la nuova amministrazione (Usa, ndr) non voglia ripetere gli errori commessi da quella uscente, che ha volutamente distrutto le relazioni russo-americane. Naturalmente abbiamo accolto positivamente la propensione alla cooperazione tra i nostri due Paesi dimostrata da Trump durante la campagna elettorale. Per parte nostra, siamo sempre stati disponibili a costruire un onesto dialogo pragmatico con Washington su tutte le questioni dell'agenda bilaterale e globale sulla base del rispetto, della parità, della considerazione dei reciproci interessi e della non ingerenza negli affari interni".
Le accuse di manipolazione del voto
La Russia non ha "mai cercato di influenzare la campagna elettorale poiché partiamo dal presupposto che si tratti di un affare interno degli Stati Uniti. Se qualcuno ha cercato di interferire, quelli sono gli alleati degli americani", ha affermato Lavrov. Che poi ha spiegato: "Per quanto riguarda le favole sugli hacker russi e le altre accuse rivolte al nostro indirizzo sono veramente venute a noia. È sintomatico che gli autori di tali insinuazioni che alla vigilia del voto hanno istigato le paranoie russofobe in Usa, ora si siano chiusi nel più completo mutismo". In questi mesi la Russia sta assistendo "al più imponente incremento del potenziale militare dalla fine della Guerra fredda nel cosiddetto "fianco orientale", al fine di esercitare una pressione politico-militare sul nostro Paese. Ai confini russi si svolgono esercitazioni dei Paesi del blocco che hanno spesso carattere palesemente provocatorio.
Con il pretesto della fantomatica 'minaccia da Est' nei Paesi dell'Europa Centrale e Orientale vengono dislocate truppe americane e mezzi militari pesanti, mentre compaiono nuovi elementi della struttura di comando dell'Alleanza. Tutte queste operazioni sono state approvate in luglio dal vertice della Nato a Varsavia. Sempre più netta si fa la sensazione che gli Usa e la Nato continuino scientemente a innalzare il livello della tensione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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