Una bimba russa di soli otto anni è rimasta vittima di una tragica vicenda, in quanto è stata “stuprata e uccisa” da degli “sposi pedofili”. La piccola, di nome Vika Teplyakova, era scomparsa lunedì, dopo essere andata via di casa al culmine di un litigio con i genitori. Dopo tre giorni di ricerche, condotte dalle forze dell’ordine e da oltre 500 volontari, è stato rinvenuto il punto in cui era stato nascosto il corpo della malcapitata.
Il dramma si è consumato a Novoaleksandrovsk, località situata sull’isola russa di Sakhalin, a nord dell’arcipelago giapponese. Lì, Vika, dopo avere appunto bisticciato con i familiari, si è allontanata da casa e ha cominciato, come testimoniano le immagini di una telecamera a circuito chiuso, a vagare per le strade della cittadina. In base alle prime ricostruzioni, la bambina intendeva dirigersi verso l’abitazione di alcuni suoi amici.
Mentre la piccola camminava da sola per le vie di Novoaleksandrovsk sarebbe stata a un certo punto avvicinata da una vettura, con a bordo gli sposi incriminati, Igor e Kristina Dvornikov. I due avrebbero allora convinto Vika a salire in macchina, per poi, sempre secondo le ricostruzioni del fatto, darle dei soldi e portarla a fare compere in un supermercato.
Immediatamente in seguito a tali momenti apparentemente piacevoli sarebbe scattata la tragedia, con la bimba che veniva violentata e “strangolata con una busta di plastica”. La malcapitata sarebbe morta lunedì stesso, ossia il medesimo giorno della sua sparizione.
Sarebbe stata quindi la trentaduenne Kristina, dopo tre giorni di ricerche di Vika da parte di inquirenti e volontari, a rivelare alla polizia che lei in persona e il marito avevano rapito la piccola. La donna, nella sua confessione agli agenti, ha fornito ulteriori dettagli agghiaccianti, per cui era da giorni che il suo sposo Igor le manifestava l’intenzione di assalire quella ragazzina di otto anni, ma Kristina non si sarebbe opposta al riprovevole piano del marito poiché aveva “troppa paura di lui”.
La trentaduenne ha inoltre indicato alle forze dell’ordine il punto esatto in cui era stato occultato il corpo di Vika, indirizzandole nei pressi di un lago.
Igor, dopo essere stato incastrato dalla moglie e fermato dagli agenti, ha inizialmente negato ogni
responsabilità nella tragica fine della bimba, ma alla fine avrebbe anche lui ammesso le sue colpe.Attualmente, i coniugi sono in stato di detenzione, mentre proseguono gli accertamenti da parte degli investigatori locali.
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