Entro l’anno inizieranno i test di volo sul drone russo super-pesante Hunter (Охотник). Secondo l'agenzia di stampa statale TASS, il prototipo della Sukhoi volerà per la prima volta nell’anno in corso. In base ai pochi dettagli fino ad oggi diramati, l’Hunter è un drone a bassa osservabilità da venti tonnellate in sviluppo dall’ottobre del 2011. Il prototipo dovrebbe volare con una coppia di propulsori Saturn AL-31. Qualora entrasse in produzione seriale, l'Hunter dovrebbe essere equipaggiato con i Saturn Izdeliye 30 (senza post bruciatore) del Su-57, ancora in via di sviluppo. La velocità massima stimata dell'ala volante della Sukhoi è di mille km/h. Secondo TASS, le attività di verifica funzionale a terra dei sistemi e sottosistemi sul velivolo Hunter-A si sono svolte nel 2014. Le prove di volo si svolgeranno presso il Chkalov Aviation Plant di Novosibirsk, nel sud-ovest della Siberia.
Hunter (Охотник), il primo drone di sesta generazione della Russia
Il drone Hunter è stato progettato per imporre il dominio aereo in profondità in contesti di ultima generazione ad alta densità e la ricognizione persistente. Mosca identifica l’UAV come un velivolo di sesta generazione realizzato con materiali compositi e rivestimento radar assorbente. Il drone Hunter sfrutterebbe il know-how acquisito dai russi con il sistema Skat ed il Su-57. La sua autonomia stimata è di seimila km con carico utile interno di due tonnellate.
L'unica foto del drone Hunter è stata diffusa il 30 luglio scorso dal sito paralay.iboards.ru. Sono 1900 i droni in servizio con le forze armate russe. Solo in Siria, i droni russi hanno volato per 140 mila ore per 23 mila sortite.
L’UFO della Russia
Nel settembre del 2016 Mosca ammise l’esistenza di un drone sperimentale a bassa osservabilità basato su una configurazione aerodinamica non convenzionale. Progettato dalla Irkut Corporation, presenterebbe uno schema geometrico strutturale contenente soluzioni aerodinamiche uniche e mai utilizzate. È stato progettato per la ricognizione e l’attacco in ambienti A2/AD. Il Ministero della Difesa russo investe da anni copiosi fondi nella tecnologia UAV. Secondo indiscrezioni non confermate, il gap con gli americani sarebbe stato ormai colmato.
Alla memoria ritorna un precedente avvenuto nel luglio del 2016, quando un drone di qualche tipo violò uno degli spazi aerei più protetti al mondo: quello di Israele. Con un certo imbarazzo gli israeliani affermarono che il drone non era stato intercettato nonostante contro di esso fossero stati lanciati tre missili. Il drone proveniva dalla Siria. Non sarà mai identificato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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