Si moltiplicano, in Russia, gli attacchi contro gli uffici di leva dislocati in tutto il Paese. La Federazione Russa richiede, infatti, a tutti i cittadini maschi dai 18 ai 27 anni di iscriversi alla coscrizione, per la durata di un anno, prima di passare allo stato di riserva obbligatoria dell'esercito, al fine di raggiungere l'obiettivo di reclutare 134.500 uomini entro il 15 luglio. Tuttavia, alcune giovanissime reclute - soprattutto provenienti dalle aree più remote della Russia - non intendono partire, con il timore di essere proiettate nel Donbass, magari in prima linea nella guerra contro le truppe ucraine. Segnale che un certo malcontento verso la guerra, da parte delle giovani generazioni, è reale, anche se la maggioranza dei russi semberebbe approvare l'operato del presidente russo, Vladimir Putin.
L'ultimo degli attentati contro i centri di reclutamento risale a pochi giorni fa: secondo quanto riportato dal settimanale d'opposizione di lingua inglese, the Moscow Times, due uomini sarebbero in fuga dopo aver attaccato un ufficio di leva nella Siberia occidentale con delle bombe molotov. In un video condiviso dal canale Telegram Baza nei giorni scorsi, la coppia è stata vista lanciare almeno sette molotov contro la finestra di un ufficio di leva nella città di Nizhnevartovsk. Nel filmato, le fiamme possono essere notate sia all'interno dell'edificio, sia nella hall. Si ritiene che nessuno sia rimasto ferito nell'attacco che sarebbe avvenuto nelle prime ore della mattinata di mercoledì 4 maggio.
Altri attacchi molotov contro gli uffici di leva in Russia
Con quello di Nizhnevartovsk salgono a sei gli attacchi con bombe molotov ai danni di altettanti centri di leva in tutta la Federazione russa. Alla fine di aprile, un attentato è stato registrato nella remota regione della Mordovia. Le bombe molotov hanno distrutto diversi computer e un database di coscritti nell'insediamento di Zubova Polyana. A marzo, i residenti locali hanno danneggiato gli uffici di arruolamento militare nelle regioni di Voronezh, Sverdlovsk e Ivanovo, sempre con l'impiego di bombe molotov. I giovani autori degli attacchi a Sverdlovsk e Ivanovo hanno affermato di aver cercato di interrompere la campagna di reclutamento per protestare contro la guerra in Ucraina. Secondo quanto riportato dal Moscow Times, quattro giorni dopo l'ingresso delle truppe russe in Ucraina, il 28 febbraio, un 21enne ha appiccato il fuoco all'ufficio di reclutamento nella città di Lukhovitsy, nella regione di Mosca. In seguito ha dichiarato che il suo obiettivo era quello di distruggere gli archivi per impedire la mobilitazione dei coscritti. I giovani arrestati devono affrontare accuse penali che vanno dal danno alla proprietà al tentato omicidio, fino alla pesantissima accusa di terrorismo.
Le rassicurazioni di Shoigu. Ma c'è un problema
Alla fine di marzo, parlando della "seconda fase" del conflitto in Ucraina, il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha voluto rassicurare la popolazione sula fatto che "i coscritti russi non saranno dispiegati nelle zone di combattimento". Come ha sottolineato su InsideOver, il 9 marzo scorso il ministero della Difesa aveva dovuto riconoscere che alcuni erano stati inviati in Ucraina dopo che Putin lo aveva negato in varie occasioni, sostenendo che erano stati inviati solo soldati e ufficiali professionisti. C'è però un problema, al netto delle rassicurazioni del generale, che il Cremlino dovrà affrontare prossimamente: come nota l'analista militare Rob Lee su Twitter, infatti, il presidente Putin dovrà prendere una decisione sulla mobilitazione.
La Russia ha impegnato l'80% dei suoi BTG - gruppi tattici di battaglione - in questa guerra e non ha abbastanza unità di terra con soldati a contratto per una rotazione sostenibile. Ciò non significa necessariamente che la Russia condurrà una mobilitazione completa, ma potrebbe autorizzare il dispiegamento di unità di leva proprio in Ucraina.
Senza dispiegare questi battaglioni di leva, che sono di qualità inferiore rispetto ai BTG professionisti, osserva Lee, la Russia potrebbe avere difficoltà a mantenere il territorio che attualmente controlla in Ucraina nei prossimi mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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